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Metro international:
investiti 220 milioni di euro in dieci anni
Intervista a Pelle Tornberg, presidente e CEO di Metro international
(da Dagens Nyheter, Stoccolma)

MTG – il gruppo editoriale svedese a cui fa capo Metro International -è all’ attacco a tutto campo. L’ 11 marzo la società editrice del New York Times ha siglato un accordo con Metro Boston rilevando il 49% della proprietà.

Così il Boston Globe (che fa capo alla NYTC) e Metro Boston “cominceranno ad offrire – spiega una nota(http://mtroa.client.shareholder.com/downloads/Boston_Completion_March_111.pdf) -

joint advertising opportunities to Boston area advertisers seeking to reach a young, active and well-educated audience through both publications”.

Complessivamente l’ MTG ha investito in Metro international oltre 220 milioni di euro in una decina di anni.

“Sicuramente non è stato il prezzo l’ elemento decisivo del successo” di questi giornali – dice in questa intervista Pelle Tornberg ( su di lui vedi anche

http://www.businessweek.com/magazine/content/04_23/b3886206.htm) , numero uno di Metro International.“Semmai la combinazione di altri tre elementi – contenuto, forma e distribuzione – oltre naturalmente alla realizzazione pratica del progetto. Quello che finiamo per dimenticare prima – aggiunge il presidente e CEO di Metro International al Dagens Nyheter di Stoccolma- sono tutte le città in cui abbiamo scelto di non lanciare l’ edizione di Metro. Sono otto anni che studiamo il mercato moscovita e che trattiamo, senza aver ancora deciso se andare avanti”.

- Quando avete capito che la distribuzione del giornale nella metropolitana non era una condizione essenziale al suo successo?

- Nel 2000, quando abbiamo deciso di lanciare il giornale a Santiago del Cile. La Corte suprema si ha bruscamente impedito di distribuire il giornale nel metrò. Noi lo abbiamo lanciato lo stesso ed è stato un successo.

- Dove avete incontrato la maggiore resistenza ?

- In Svezia, Bonnier e Schibsted [due potenti gruppi editoriali, rispettivamente svedese e norvegese) sono giunti a bloccare la diffusione della nostra edizione del week-end ottenendo dai responsabili politici che venisse modificata la legge che prevede aiuti pubblici alla distribuzione cooperativa. Negli Stati Uniti il sindacato dei Teamsters ci ha rimproverato di aver fatto ricorso a una società di consegne i cui addetti non facevano capo a loro. Quando alla fine abbiamo optato per un’ altra società di distribuzione la situazione è tornata calma.

In realtà è in Francia che abbiamo incontrato l’ opposizione più dura. I nostri strilloni sono stati aggrediti (dieci di loro si sono dovuti far medicare in ospedale) e i nostri camioncini sono stati distrutti. All’ inizio abbiamo dovuto stampare il giornale in Lussemburgo e farlo entrare clandestinamente in Francia”.

- Avete investito più di 220 milioni di euro in Metro. Sono parecchi soldi.

- Sì ma in realtà non c’ era un rischio eccessivo. Prenda per esempio Usa Today : hanno investito 770 milioni e ci hanno messo otto anni per arrivare all’ equilibrio budgetario. Quando lanciamo un nuovo giornale passano meno di tre anni prima che produca dei profitti.

- Come procedete nell’ analisi di un nuovo mercato ?

- Spendiamo una gran quantità di tempo e di energia a informarci su chi siano i nostri amici e chi i nostri nemici. Poi ci sono sempre quelli che vogliono diventare nostri partner, ma questo non sempre significa che vada bene. Uri Savir, che sta nel Cda di Metro, ha l’ abitudine di dire che, se non siete paranoici vuol dire che non siete molto informati”.

Continua

INDICE

Introduzione

1) Un’ altra anomalia italiana
L’ esclusione dei quotidiani gratuiti da Audipress e Ads
Intervista ad Alexander Koeb

2) Metro, City, Leggo
Tre quotidiani per tre milioni di copie


Il popolo della free-press in Italia
1.738.000 lettori nel giorno medio
(Eurisko, 17 febbraio 2005 )

3) Sarà l’ era della free press?

Free press: City, Metro e Leggo, nuovi astri nella Galassia Gutenberg tra web e tv
di Micol Mazzeo

4) Se nessuno lo compra, perché tutti lo pianificano?
(Inserzione Publikompass per Metro)

Metro international: investiti 220 milioni di euro in dieci anni
Intervista a Pelle Tornberg, presidente e CEO di Metro international
(da Dagens Nyheter, Stoccolma)

5) Negli Usa la free press punta in alto
L’ Examiner diventa gratuito e consegnato a casa senza costi per sfidare il Washington Post
di Giuliana Ferraino

6) La rivoluzione della free press
(Megachip.info)


E ora tocca ai magazine, le bibbie del divertimento
Colorate e dalla grafica accattivante, le nuove pubblicazioni sono rivolte a un pubblico di giovanissimi
di Giovanna Canzi

7) E la Fieg?

Cheli: la free press ci avvicina alla media dei lettori europei
L’ indice diventa 145 su mille, come in Francia
(di Silvia Lambertucci, Ansa)

Rapporto Asig (Associazione stampatori giornali)
Nel 2003 l’ industria dei quotidiani flette ma cresce la free press

I Free papers non influiscono sui consumi dei quotidiani tradizionali

Un convegno Ifra
(novembre 2002)

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