Precarietà è anche molestie sessuali sul lavoro

‘’Il Porco ha occhi di mucca cerchiati di rosso, infossati in un viso con pappagorgia a quattro strati. Ha labbra che fremono, attorno a una bocca che sputa parole grevi: se non vieni a letto con me non potrai fare il lavoro che vuoi’’.

Era cominciato così, il 24 luglio scorso, con la descrizione del ‘’porco al lavoro’’, il racconto di Olga, «giornalista precaria che per due anni e mezzo ha vissuto la quotidianità del mobbing e delle molestie sessuali sul lavoro», in una redazione.

 

Il suo blog –  http://ilporcoallavoro.com, che ha appena superato la soglia dei 51.000 visitatori unici – descrive la storia di ‘’tante altre donne’’. Sono 842.000 – ricorda Olga (che per ovvi motivi è un nome di fantasia) –  le donne a cui è stato chiesto sesso per un posto di lavoro o per un avanzamento di carriera, secondo le stime dell’Istat. Una realtà difficile da raccontare e che rappresenta un vero e proprio tabù, soprattutto nell’ambito dei media».

 

Ilporcoallavoro  «accompagna le lettrici e i lettori dentro i meccanismi sociali e psicologici che stanno alla base della violenza sul lavoro. Un tema che anche sul blog ha scatenato un dibattito acceso. Il racconto si svolge a puntate. Se non capite che cosa sta succedendo, provate a cominciare dal primo post, pubblicato lo scorso 24 luglio».

 

(adnkronos, via francoabruzzo.it)