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IL 70%  DELLE NOTIZIE ONLINE
IDENTICHE A QUELLE DEI ‘’FRATELLI’’ A STAMPA

Copertina "Print and Online Newspaper in Europe"

I giornali stampati e quelli online sono molto simili per quanto riguarda le notizie riportate. In linea di massima, i giornali online ripropongono le notizie stampate. In media, il 70% delle più importanti notizie online è identico alle notizie pubblicate nel giornale stampato. E’ uno dei risultati a cui è giunta l’ analisi comparativa dei giornali in stampa e online in 16 paesi europei coordinata da Richard van der Wurff ed Edmund Lauf e pubblicata recentemente dall’ Università di Amsterdam col titolo Print and online newspapers in Europe. A comparative analysis in 16 countries, di cui Lsdi pubblia in traduzione italiana i capitoli introduttivi, la parte relativa all’ Italia e le conclusioni.

Ci sono certo delle eccezioni – rilevano gli autori nelle conclusioni – visto che ‘’la riproposizione del contenuto non esclude che differenti tipi di notizie siano più o meno enfatizzati nella stampa e nell’online. Leopoldina Fortunati e Mauro Sarrica, per esempio, descrivono come i giornali stampati in Italia tendano ad enfatizzare notizie più serie, mentre i giornali online danno in qualche modo più attenzione a questioni marginali’’. Mentre ‘’Colin Sparks e Aybige Yilmaz hanno scoperto che la stampa impegnata nel Regno Unito, rappresentata dai tabloid nel mondo della carta stampata, ha il coltello dalla parte del manico nei confronti di Internet. Di conseguenza, l’agenda classica delle notizie della stampa impegnata (…) domina l’online’’.

‘’Tuttavia – osserva il libro - , a dispetto di queste differenze nell’enfasi, la nostra conclusione generale è ancora che le notizie stampate e online sono in larga misura identiche’’.

‘’Il grado significativo di coincidenza delle notizie stampate e online – aggiungono Richard van der Wurff e dmund Lauf - indica che c’è scarsa novità nel modo di fare cronaca online’’.

‘’Ci sono, ad esempio, pochissimi iperlink inseriti negli elementi di informazione – che sarebbero stati un espediente ovvio per migliorare i modi tradizionali di fare cronaca alla maniera di Internet. Anche altri tipi di caratteristiche peculiari di Internet – multimedialità, interattività, notizie in tempo reale – si trovano qua e là nei giornali online’’, ma in generale ‘’sono implementate solo quelle innovazioni che sono compatibili con le principali pratiche della stampa’’.

‘’Una conclusione generale che emerge dalla nostra analisi, tuttavia, è che, la logica e la cultura delle edizioni a stampa rimane largamente intatta online’’.

Secondo gli autori questa ‘’pigrizia’’ ha anche delle motivazioni strutturali:
‘’Le ragioni principali per cui i giornali online si appoggiano in larga parte sulle edizioni a stampa, e offrono poco in termini di notizie o caratteristiche specifiche di Internet, sono note. Le edizioni online non raccolgono ancora molti soldi, né dal lettore né dal mercato pubblicitario. In combinazione con il declino generale delle entrate pubblicitarie, le tirature in diminuzione (in alcuni Paesi) e i livelli bassi della penetrazione di Internet (in altri Paesi), la situazione rende gli editori riluttanti a investire nelle edizioni online (…). Il rischio, ovviamente, è che bassi investimenti si risolvano in siti relativamente poco attraenti, lasciando campo libero a altri concorrenti che possono avere il coltello dalla parte del manico’’.

Complessivamente, comunque, nel 2005, ‘’è difficile trovare giornali che non abbiano un sito web. Questa esplosione dell’attività online dimostra che gli editori stanno accettando seriamente le opportunità e le sfide di Internet. Fanno già fronte da qualche tempo a tirature stabili o in declino, come a quote nel mercato pubblicitario stabili o in declino. Ad oggi, gli editori sono inoltre messi a confronto con nuovi competitori, entrambi nel mercato dei lettori – dove le organizzazioni dei media e qualche neonata impresa in Internet offrono servizi online di notizie competitivi – dove i siti di annunci economici e la pubblicità mirata su Internet competono con la tradizionale pubblicità su carta stampata. Lo sviluppo di edizioni online ben ideate può essere parte di una strategia di successo per sventare queste minacce e per imbrigliare le proprietà di Internet a favore della posizione di mercato degli editori’’.

In più, osserva la ricerca, i giornali online ‘’possono essere usati per attrarre nuovi acquirenti per le pubblicazioni a stampa, per rinforzare la relazione con gli abbonati esistenti, e per sviluppare e vendere un intero ventaglio di prodotti pensati su misura per gli acquirenti e di servizi per i lettori e i pubblicitari. Nel lungo periodo, i giornali online possono anche agire come punto di partenza per lo sviluppo di nuovi modi di giornalismo multimediale e interattivo, adattato a una nuova epoca in cui i lettori hanno facile accesso alle stesse fonti dal momento che i giornalisti e le notizie viaggiano attorno al mondo alla velocità della luce’’.

Ma, conludono gli autori, ‘’per il futuro sviluppo e successo dei giornali online è necessario che questi giornali possano scuotersi di dosso la logica e la cultura della carta stampata che ancora domina la produzione di notizie online. (…) Finora, i giornali online sono stati utili ai giornali per rafforzare la loro posizione nel mercato esistente, ma non ad allargare quel mercato e ad attrarre nuovo pubblico. Questa è la sfida che i più importanti giornali di qualità e di interesse generale devono affrontare, se vogliono preservare per il futuro il loro ruolo di fonti autorevoli di notizie in Europa’’.

Per quanto riguarda, in particolare, l’ Italia la considerazione principale che emerge è che ‘’si va online senza voglia e senza energia’’.

E’ la valutazione di Mauro Sarrica, ricercatore all’ Università di Padova e autore, insieme a Leopoldina Fortunati, del capitolo dedicato all’ Italia.

«L’informazione italiana è ancora lontana dallo sfruttamento delle potenzialità di Internet: si va on-line perché quasi costretti, ma senza voglia e investimenti di energie», spiega Sarrica in un colloquio con Maria Itri, che pubblichiamo qui insieme alla traduzione in italiano dei primi tre capitoli dello studio, della parte dedicato all’ Italia e delle conclusioni.

Pubblichiamo anche un articolo di Leopoldina Fortunati sull’ interattività dal titolo L’"io minimo" dell' interattività nei giornali online.

(traduzioni a cura di
Giorgio Bonomi, Elisabetta Corsini, Maria Itri, Matteo Mohorovicic)

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Intervista a Mauro Sarrica

Print and online newspapers in Europe
Capitolo 1 – Introduzione
Capitolo 2 – Lo sviluppo dei giornali online
Capitolo 3 – Profilo dei giornali online e a stampa in Europa
Capitolo 13 – L’ Italia
Capitolo 20 – Conclusioni
Bibliografia

L’"io minimo" dell'interattività nei giornali online,

di Leopoldina Fortunati

Intervista a Mauro Sarrica

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Print and online newspapers in Europe

Capitolo 1 – Introduzione

Capitolo 2 – Lo sviluppo dei giornali online

Capitolo 3 – Profilo dei giornali online e a stampa in Europa

Capitolo 13 – L’ Italia

Capitolo 20 – Conclusioni

Bibliografia

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L’"io minimo" dell'interattività nei giornali online,
di Leopoldina Fortunati