Tv e giornali ancora i media più popolari nei paesi in via di sviluppo

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Uno studio pubblicato da Ad Age Insights illustra lo stato di salute del mercato dei media a livello mondiale – Internet si diffonde nelle aree metropolitane e la comunicazione video diventa parte preponderante del traffico che viaggia sulla rete – I ‘mobili’ sono i dispositivi di accesso alla rete più immediati e diffusi

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Nei Paesi a più basso grado di alfabetizzazione e con i più alti tassi di povertà la televisione e i giornali si affermano come i mezzi di comunicazione più popolari. Internet si diffonde nelle aree metropolitane e la comunicazione video diventa parte preponderante del traffico che viaggia sulla rete. I dispositivi di comunicazione mobile, in primis il cellulare, sono i dispositivi di accesso alla rete più immediati e popolari, con un grado di diffusione di gran lunga più alto rispetto alla comunicazione fissa.

Sono i dati più significativi di uno studio pubblicato in questi giorni da Ad Age Insights (a pagamento), intitolato Global Media Habits 2010.

La Ricerca è al centro di un articolo in cui Piero Macri (Ejo, Osservatorio europeo sul giornalismo)  sottolinea giustamente che ‘’osservare lo stato di salute del mercato dei media focalizzandosi unicamente o prevalentemente su ciò che accade negli Stati Uniti e in Europa è limitativo e può portare a conclusioni affrettate o quanto meno parziali. Come per altri settori industriali – aggiunge -, il mercato dell’informazione è diventato un mercato globalizzato che ha modificato assetti che si pensavano immutabili’’, spingendo molte persone verso una ‘’rottura con il passato e un diverso approccio con il mondo dell’informazione’’.

Qui la interessante sintesi che ne fa Macri.