Chi fa le notizie? Su tre solo una è donna

Le donne hanno invece un ruolo paritario nel presentare le notizie alla TV o alla radio – Quanto alle notizie diffuse, solo il 16% hanno come soggetto la componente femminile – I risultati preliminari di “Who makes the news?”, un Rapporto del Global Media Monitoring che sarà pronto in settembre

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Le donne hanno un ruolo paritario nel presentare le notizie alla TV o alla radio, tendono invece ad avere un ruolo subalterno nella produzione delle notizie: nella TV la componente di notizie prodotte dalle donne è del 44%, nella radio del 27%, nei giornali del 35%.

Quanto agli argomenti trattati, politica, economia e cronaca nera sono i temi più appannaggio di giornalisti maschi. Su questo tipo di notizie le donne hanno un ruolo attivo in percentuali comprese tra il 30 e il 36 per cento.

Ne dà notizia un articolo di Piero Macri sull’ Osservatorio europeo di giornalismo a proposito dei risultati preliminari del rapporto pubblicato dal Global Media Monitoring Report (GMMP), Who Makes the News*.

Il rapporto – spiega Macri – è stato realizzato prendendo in esame differenti media nel corso del 10 novembre 2009 in 42 Paesi su scala geografica globale (Asia, Africa, Europa, America Latina).

Per quanto riguarda la percentuale di notizie che hanno come soggetto la componente femminile le percentuali sono piuttosto basse, solo il 16%. La politica vede la donna protagonista solo nel 18% dei casi e in economia le cose non cambiano di molto, 21%.

I temi maggiormente legati alla donna fanno invece riferimento a scienza e salute (37%), dimensione sociale (29%), crimine e violenza (26%), intrattenimento (26%). Gli esperti che vengono citati dai media sono inoltre in larga maggioranza uomini (81%).

Il rapporto analizza anche il modo in cui le donne sono rappresentate nei media e, in questo senso, si evidenzia in particolare come le donne risultino essere associate a un ruolo sociale in gran parte stereotipato, per lo più di mogli o madri.

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*I risultati preliminari del Rapporto non includono il Nord America e i media su Internet. Il Rapporto definitivo sarà diffuso nel settembre 2010.