La profonda sovversione della Rete

La copertina del libro In un articolo su Apogeonline, Bernardo Parrella analizza l’ ultimo libro di Clay Shirky, spiegando come l’ impatto di Internet sulla società ispiri la partecipazione cooperativa sul territorio e rompa la centralizzazione delle strutture – Nicchie di condivisione e di interventi cooperativi come prospettiva anche nel campo del giornalismo e dell’ informazione

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Internet non è un abbellimento della società contemporanea, quanto una sfida alle sue modalità operative. Ancor più di quanto accaduto con l’invenzione della stampa, oggi grazie alla Rete stiamo vivendo il periodo di maggiori capacità espressive nella storia dell’umanità. E i suoi effetti a tutto tondo arrivano a colpire e interessare un pubblico di ogni livello, innescando modelli organizzativi ben diversi dalle tradizionali strutture gerarchiche.

Questo in estrema sintesi il messaggio veicolato da Clay Shirky, docente alla New York University nonché attento osservatore (e partecipante) delle dinamiche evolutive della Rete, nel suo recente Here Comes Everybody, libro che sta suscitando articolate reazioni soprattutto nell’ampio circuito della cybercultura Usa.

Bernardo Parrella presenta così su su Apogeonline.com l’ ultimo libro di Clay Shirky, indicando un fitto intreccio di reazioni, come dimostrano – aggiunge –     

non solo il relativo blog, ricco di documenti anche audio-video a ruota del lancio in corso del volume, ma anche interviste come quella su Ars Technica, centrata per lo più su interazione online e ricadute economiche, o l’altra su WorldChanging, ricca di prospettive storiche e agganci nel fluire quotidiano.

L’ insieme di argomenti che Shirky affronta toccano anche se indirettamente (come tutto quello che riguarda il web), anche il mondo del giornalismo.

In particolare, sottolinea Parrella,

ampliando al sociale odierno i risvolti della teoria della "coda lunga", se ne deduce che non esisterà più una distinzione netta tra un numero ristretto di produttori e un’ampia massa di consumatori, e che cresceranno le nicchie di condivisione e interventi cooperativi. Assisteremo sempre più alla rimozione delle barriere tra chi produce e chi consuma cultura, ampliando così esponenzialmente quella rivoluzione innescata da Johann Gutenberg nel XV secolo con l’invenzione della stampa a caratteri mobili di (evento spesso rilanciato nelle pagine del libro).

Le storie incluse in Here Comes Everybody – infatti, conclude Parrella – riguardano, ben più che la tecnologia in quanto tale, quel che accade quando frotte di persone qualsiasi, i non geek, prendono in mano tecnologia ormai scontata («noiosa» la definisce Shirky), per integrarla nella propria vita quotidiana. Scoprendo che, ben utilizzata, la creatura Internet è sufficientemente flessibile e orizzontale da migliorare proprio tale quotidianità. Per molti una sorpresa non da poco, pur senza pretendere risposte assolute o aspettarsi comportamenti generalizzati.