Foia: Fiengo (Gazzetta ambiente), dal governo Monti segnali incoraggianti

”L’ accesso generalizzato e garantito agli atti delle pubbliche amministrazioni esiste ed opera in quasi tutti i paesi europei (Inghilterra, Germania, Francia, Paesi Bassi e tutto il Nord Europa) e trova fonti di disciplina anche al livello dell’Unione Europea; il problema aperto resta l’Italia, dove il meccanismo di trasparenza sembra essersi inceppato nei rivoli dell’interpretazione giuridica”.

E’ uno dei passaggi di un editoriale (in via di pubblicazione) di Giuseppe Fiengo, avvocato generale dello Stato e direttore editoriale di Gazzetta ambiente, dal titolo ‘’Il diritto di essere informati sugli atti delle pubbliche amministrazioni’’, in cui si fa il punto sul movimento per la trasparenza degli atti pubblici che si sta sviluppando nel nostro paese e segnala come una novità importante l’ atteggiamento del governo Monti rispetto a questo problema.

 

 

Si tratta di una riflessione sul Freedom of information act sviluppata su un intervento fatto al seminario tenuto da Gazzetta amministrativa lunedi’ 18 giugno nella sede dell’Avvocatura dello Stato in via dei Portoghesi a Roma.  Fiengo e’ impegnato nel gruppo di lavoro della Iniziativa per l’ adozione di un Freedom of Information Act italiano con Elena Aga Rossi, Gregorio Arena, Giulia Barrera, Ernesto Belisario, Enzo Cheli, Mariella Guercio, Pietro Ichino, Valerio Onida, Stefano Passigli, Guido Scorza.

 

Da qualche mese  in Italia –ricorda Fiengo – c’è un movimento d’opinione nuovo, c’è un sito internet (www.foia.it),  ci sono raccolte di firme, ci sono incontri e conferenze a favore dell’ adozione anche in Italia del Freedom of Information Act.

 

E osserva fra l’ altro:

 

La Convenzione sull’ Accesso ai documenti ufficiali, approvata nel 2009 dal Consiglio d’Europa vincola gli Stati membri a riconoscere il diritto generale all’accesso ai documenti ufficiali detenuti dalle autorità pubbliche e il Rapporto Esplicativo spiega che “La Convenzione attribuisce a chiunque il diritto di avere accesso ai documenti ufficiali, senza riguardo ai motivi o alle intenzioni (per cui li richiede)” e spiega, poi, come questa previsione della Convenzione è di particolare importanza per i giornalisti, dal momento che offre gli strumenti necessari per sorvegliare il corretto funzionamento delle pubbliche istituzioni, un ruolo cruciale in una società democratica, come è stato riconosciuto pienamente nelle decisioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che, in relazione a tale diritto, non fa alcuna distinzione tra loro (i giornalisti) e gli altri individui.

L’elusione sistematica delle regole europee e delle stesse convenzioni ratificate in Italia sulla informazione in materia ambientale potrebbe trovare una via di uscita con il Governo Monti e con la ricerca di nuovi mezzi (giuridici e tecnici) per assicurare la trasparenza della attività amministrative e l’accesso generalizzato alle informazioni pubbliche.  Vi sono alcune premesse e v’è l’idea – economicamente corretta – che una trasparenza “spinta” nelle attività amministrative e un diritto di accesso ai documenti facilmente esercitabile, da chiunque abbia solo una generica curiosità, possa abbassare di qualche punto il rischio degli investimenti stranieri in Italia: l’imprenditore, che ha difficoltà a muoversi tra leggi e regolamenti amministrativi, potrebbe risparmiare soldi per lobbisti ed avvocati…

Di particolare interesse è un documento elaborato dal movimento italiano per il Freedom Information Act, nel quale si rappresentano “dieci buoni motivi per volere una legge sul diritto all’informazione detenuta dalla Pubblica Amministrazione”. Di particolare interessante è il motivo che collega l’accesso agli atti alla possibilità di limitare la corruzione degli apparati pubblici …

Ed è qui che il Governo Monti sembra aver fatto un primo importante, anche se parziale, passo in avanti. L’articolo 18 del decreto legge sulla crescita, predisposto dal Ministro Corrado Passera attua, paradossalmente proprio in funzione dello sviluppo economico, il principio dell’open government. Il testo, entrato nel Consiglio dei ministri del 15 giugno scorso,  sotto la rubrica “amministrazione aperta” è stato “approvato salvo intesa con il Ministro della Funzione Pubblica”: la competenza a trattare questioni generali della pubblica amministrazione spetta, ad avviso del ministro  Filippo Patroni Griffi, in via primaria al suo ministero. Dopo qualche giorno tuttavia anche il ministro della funzione pubblica si è convinto e l’articolo 18 è entrato, sostanzialmente nella forma originaria, nel decreto legge  n. 83 del 22 giugno 2012  recante “Misure urgenti per la crescita del Paese” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale  n. 147 del 26 giugno 2012. E’ norma in vigore..

La speranza di Gazzetta Ambiente è che questo testo proposto dal Governo Monti, che rappresenta una svolta epocale nel modo di svolgere le proprie funzioni da parte degli amministratori pubblici e degli uffici amministrativi, anche delle regioni e degli enti locali, non vada comunque disperso nel dibattito parlamentare che va ad aprirsi…