Internet: ancora massimo segreto sul negoziato ACTA

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Concluso in Messico, nella solita opacità, anche il settimo round sull’ Anti-Counterfeiting Trade Agreement , il trattato che fra l’ altro dovrebbe combattere la ‘’pirateria’’ informatica ma che, secondo moltissimi osservatori, colpirebbe a morte la libertà della Rete – L’ obbiettivo è concludere l’ accordo entro il 2010 – Generici impegni di trasparenza dei negoziatori e appelli alla mobilitazione da parte della società civile

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Anche il settimo round delle negoziazioni intergovernative sull’ Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA)* – il trattato che dovrebbe combattere la ‘’pirateria’’ informatica e salvaguardare il diritto d’ autore ma che, secondo moltissimi osservatori, colpirebbe a morte la libertà della Rete –  si sono svolte inMessico nel massimo segreto a dispetto di tutti gli appelli per una maggiore trasparenza lanciati alla vigilia da numerose associazioni di vari paesi del mondo. E questo nonostante che lo stesso documento finale riferisca paradossalmente che i partecipanti all’ incontro avrebbero sottolineato ‘’l’ importanza di offrire delle possibilità di partecipazione significativa ai cittadini’’, riaffermando ‘’il loro impegno a intensificare i loro sforzi per fornire quelle possibilità e a migliorare collettivamente la trasparenze’’.

Una petizione di principio finora smentita dai fatti, mentre i tempi si riducono visto che l’ accordo sembra essere in dirittura d’ arrivo.

Il comunicato finale infatti, annunciando che il prossimo round si svolgerà in Nuova Zelanda nel prossimo aprile sottolinea come i partecipanti all’ incontro di Guadalajara (dal 25 al 29 gennaio) abbiano ‘’riaffermato il loro impegno a proseguire il lavoro in vista della conclusione dell’ accordo entro la fine del 2010’’.

La riunione messicana era stata preceduta da una serie di allarmi da parte di vari settori del mondo della Rete. In Francia, in particolare, era stato lanciato all’ inizio della settimana un appello alla mobilitazione da parte  della ‘’Quadrature du Net’’, raccolto da vari altri gruppi, fra cui Acrimed, all’ insegna di   ‘’ACTA attaque l’Internet ! Attaquons ACTA !’’**.

Nell’ appello, in particolare, precisando che oltre alla questione del futuro di Internet, il Trattato coinvolge anche il problema dell’ accesso ai medicinali, si adombra la possibilità che, senza alcun controllo democratico, l’ accordo possa consentire alle lobbies dei media e dell’ entertainement di ‘’realizzare il loro sogno: imporre un regime di copyright fondamentalmente inadatto, puntando a controllare Internet e l’ accesso ai saperi’’.

Secondo La Quadrature du Net, l’ ultima  analisi della Commissione europea svela l’ intenzione del testo: imporre un accordo ‘’volontario’’ fra i fornitori di accesso a internet e i titolari dei diritti per combattere in maniera extra-giudiziaria le violazioni al diritto d’ autore attraverso una risposta graduata e un filtraggio oppure la soppressione automatizzata dei contenuti. Per forzare gli operatori ad accedere a tali restrizioni, ACTA li renderebbe responsabili delle violazioni al diritto d’ autore compiuto dai loro utenti.

«Creando una incertezza giuridica peer gli operatori di internet, l’ ACTA li spingerà a cedere sotto la pressione delle industrie del divertimento. L’ ACTA obbligherà i fornitori di accesso a internet a filtrare e a eliminare contenuti e servizi, trasformandoli in ausiliari privati della polizia e della magistratura – spiega Jérémie Zimmermann, portavoce de La Quadrature du Net -. Non possiamo tollerare che delle restrizioni ai diritti e alle libertà fondamentali siano imposte da agenti privati. Una tale modifica del diritto penale da parte degli stessi governi, nell’ opacità più totale, mostra come le persone che sono all’ origine dell’ ACTA odino la democrazia’’.

« Obbedendo alle industrie della musica e del cinema, dei negoziatori non eletti stanno per decidere il futuro di Internet. Li dobbiamo ritenere responsabili e assicurare loro che si assumeranno le conseguenze delle loro decisioni » conclude Zimmermann.

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* Una ampia ricostruzione dei vari aspetti politici ed economici dell’ ACTA e della sua ‘’storia’’ è contenuta in due ampi articoli.

– Il primo è su IpsNotizie – Semaforo rosso su Internet, di Emilio Godoy
– Il secondo (eng) è  di  Michael Geist ‘’The ACTA Timeline (or Everything You Need To Know About ACTA But Your Government Won’t Tell You)’’.

Altri articoli sull’ argomento sono comparsi nei giorni scorsi su Puntoinformatico:

ACTA, accordi in corso tra Europa e Canada, di Claudio Tamburrino
ACTA è segreto per proteggere gli USA, di Gaia Bottà

**Più di 80 organizzazioni non governative di vari paesi del mondo, fra cui Consumers International, Reporters sans frontière, la Free Software Foundation e l’Electronic Frontier Foundation hanno firmato una  lettera aperta di netta opposizione all’ ACTA