BLOGBURST: UN ”MERCATO” DEL BLOG-GIORNALISMO
Una piccola azienda della Sylicon Valley, Blogburst, si propone come un mercato dei contenuti dei blog giornalistici, su cui gli editori dei giornali possono comprare articoli e servizi.
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Continua la pressione del cosidetto citizen journalism (il giornalismo dal basso, fatto dai lettori-cittadini) sull informazione ufficiale. E si moltiplicano soprattutto negli Usa gli esperimenti per capire se esso può essere un elemento di forza e di arricchimento del lavoro delle redazioni.
Mentre è partito un giornale online costruito sia con lavoro redazionale che con i contributi dei cittadini giornalisti Wicked Local , a Boston una piccola azienda della Sylicon Valley, Blogburst, si propone come un mercato dei contenuti dei blog migliori quelli di taglio più giornalistico su cui gli editori dei giornali possono comprare articoli e servizi.
BlogBurst, spiega Sarah Tobias (il manifesto, 2 aprile 2006), funziona così:
Una proposta recentissima è venuta il mese scorso nella Silicon Valley da una startup. Si chiama BlogBurst e funziona così: da un lato raccoglie le adesioni dei siti o blog che producano notizie, e dall’altro le ripropone, in automatico, ai siti di grande testate giornalistiche che decidono di usufruire del servizio: per esempio il Washington Post, il San Francisco Chronicle, lo Houston Chronicle e il San Antonio Express-News.
Questi giornali hanno due elementi di interesse nel partecipare al programma: ricevono, con una tecnica chiamata Rss, una quantità di notizie dalla società civile, cui magari non arriverebbero mai e dall’altro usufruiscono in parte della pubblicità raccolta dai blog affiliati.
Dunque è una forma di rete delle classiche syndication giornalistiche. Se funzionerà – e non è detto – potrà dar luogo a una originale miscela di notizie standard e di notizie dal basso.
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Intanto, sempre negli Usa un nuovo sito web – Wicked Local combinerà il citizen journalism con il giornalismo professionale. Il sito è stato realizzato da Enterprise New Media, una Media company regionale che copre l area a sud di Boston e pubblica 23 giornali locali.
Il responsabile del settore interattività, Bob Kempf, definisce il sito un network web hyper-locale, spiegando:
Quello che io credo distingue la nostra dalle altre iniziative di citizen journalism realizzate dalle case editrici tradizionali è la stretta integrazione fra il materiale prodotto dai lettori e quello del giornalismo professionale.
Il sito segnala quello che è prodotto dei cittadini (testi e foto) e quello della redazione. La gran parte del materiale è prodotto comunque da giornalisti professionisti.
Come editori di giornali locali, siamo in una posizione ideale per ospitare e gestire il dibattito locale e lo scambio di informazioni nelle comunità in cui siamo presenti, aggiunge Kempf.