
La televisiun la g'ha na forsa de leun
La televisiun la g'ha paura de nisun
La televisiun la t'endormenta cume un cuiun
(Enzo Jannacci - Quelli che - 1975)
Cosa è rimasto di quella scatola che ha rappresentato una delle rivoluzioni epocali del nostro tempo, quanto ancora siamo dipendenti dal piccolo schermo, come si è evoluta la televisione e come attraverso la televisione si sono a loro volta modificati i nostri comportamenti, il nostro linguaggio, la moda/le mode? Lungi da noi l'idea di riuscire a rispondere a queste domande, sarebbe presuntuoso e inopportuno. Come spesso accade cerchiamo invece di porre alcune domande e poi di trovare qualche indicazione per orientare le nostre, e magari, anche le Vs ricerche su questi temi. Inutile dire che il mitico Enzo aveva e ha, ancora, completamente ragione nella sua sintesi poetica, e molti "imprenditori del quartierino, meglio conosciuti come furbetti" hanno provato più e
Narrazioni migranti
30 Ottobre 2015 Tag:data journalism, film, fumetti, gabriele del grande, giornalismo, giornalisti, libri ius soli, malattie, migranti, musica, racconto, sbarchi
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gli indesiderati di Joe Sacco[/caption]
di Leila Zoia
Se una musica può fare...immaginiamo quello che può fare un film, un libro, un fumetto, un'infografica...nel promuovere un'informazione "altra", o meglio diversa, o meglio alternativa sul tema delle migrazioni.
Gli argomenti caldi dell’estate hanno visto come protagonisti spesso i migranti: tra lo sgombero dei rifugiati nel cuore di Roma, le polemiche sugli sbarchi, gli stranieri che stuprano e portano malattie e lo IUS SOLI. Il racconto mediatico di questi eventi è stato spesso proposto con toni esasperati e d’odio.
Per cercare di contrastare l’odio e l’hate speech, sarebbe interessante che i media diventassero il megafono della conoscenza dell’altro contribuendo a promuovere la comprensione reciproca.
Da anni giovani giornalisti, registi e scrittori, data designer, fumettisti, lavorano sui temi della migrazione cercando di proporre una visione differente.
Con questo storify vorremmo evidenziare i lavori di altissima qualità prodotti da questi professionisti e chiederci se forse non sia arrivato il momento di dare loro più spazio nel discorso pubblico e di mettere al centro del messaggio mediatico il concetto di UMANITA’.
Il giornalismo precario arriva al cinema. Il precariato è infati lo sfondo di un lungometraggio diretto da Paolo Bertino e Alessandro Isetta, due ventenni torinesi al loro esordio cinematografico, che ne hanno scritto la sceneggiatura insieme a Marco Panichella.
Press (questo il titolo) è una commedia strampalata che racconta la storia di Maurizio e Luca, un giornalista e un cameraman entrambi precari che lavorano in provincia di Torino per una rete televisiva ovviamente in crisi. Maurizio, con la complicità di Luca, per salvare il suo posto di lavoro precario, decide di inventarsi di sana pianta le notizie, e produrre fresco fresco uno scoop al giorno, ovviamente con l' insorgere di situazioni paradossali e comiche.
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”Press”, il giornalismo precario arriva sul grande schermo
16 Aprile 2014 Tag:cinema, film, giornalisti, precari
