Il Web per rilanciare la partecipazione democratica? Un convegno alla Camera
14 Novembre 2015 Tag:Camera dei Deputati, cittadinanza digitale, partecipazione, web
In che modo la tecnologia può facilitare la partecipazione delle persone alle scelte politiche? E come dovrebbero rapportarsi le istituzioni alle pratiche di cittadinanza digitale per tentare di colmare il fossato di disaffezione e sfiducia creatosi negli ultimi anni tra cittadini e politica? Sono solo alcune delle domande alle quali proverà a rispondere il convegno ‘Reti per la democrazia - Nuove forme di partecipazione e attivismo online’, che si terrà nella Sala del Mappamondo di Montecitorio, martedì 17 novembre dalle ore 10,30.
Il giornalista Marco Damilano interrogherà alcuni tra i più esperti web campaigner italiani, tra cui Eugenio Orsi di Riparte il futuro, Luca Francescangeli di Change.org e Roberto Picerno di OI Engine - IDEO, sulla loro esperienza pratica in un settore, quello dell’attivismo online, che sta ridefinendo i contorni della democrazia.
Il dibattito sarà introdotto da una relazione del professor Luigi Ceccarini, studioso di cittadinanza digitale, che inquadrerà il fenomeno in chiave storico-sociologica. Dalla platea parteciperanno inoltre altri esponenti del vivace panorama del web campaigning italiano.
L’evento sarà trasmesso in diretta sulla webtv della Camera. Il suo hashtag è #cittadinanzadigitale.
La registrazione all’evento può essere effettuata fino ad esaurimento posti all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]
Dal “fight to know” al “right to know”: il FOIA è (quasi!) legge
Il Freedom of Information Act (FOIA) non è ancora legge, a dispetto di quello che da più parti è stato scritto e detto. Sono state assegnate le deleghe al Governo, e tra queste c’è anche quella per il FOIA; si tratta di un importante passo avanti, ma da qui a farlo diventare legge manca un passaggio fondamentale: la scrittura del decreto attuativo, che può rilanciare o azzoppare i principi guida alla base del FOIA.
Un passaggio, quello del decreto attuativo, che si spera possa essere aperto alla partecipazione e ai contributi di quella società civile che, attraverso le proprie competenze e passioni, ha di fatto reso possibile tutto questo, portando un acronimo infelice e poco conosciuto al centro dell’agenda governativa e di una riforma pesante come quella della Pubblica Amministrazione. (altro…)
I giornalismi possibili
3 Febbraio 2015 Tag:Bbc, Corriere della Sera, Giornalismi possibili, Guardian, News animation, SMS
Un classico pomeriggio di lavoro alla scrivania. Tutti accesi, contemporaneamente, lo schermo grande della televisione, quello più piccolo del lap top, e quello ancora più piccolo del cellulare.
In TV la scena è di Mentana e della sua stoica #MARATONAQUIRINALE, con tanto di hashtag (coordinato per tutta la rete) e grafiche, interviste e indiscrezioni, analisi e commenti, nello stile proprio degli speciali del TG La7.
Con la brulicante staticità del Quirinale sullo sfondo, gli altri due schermi sono attraversati da un flusso costante e variegato di informazioni. Ne intercetto tre che catturano la mia attenzione per il breve racconto che, in stretta e casuale successione, offrono del variopinto mondo dell’informazione e dei giornalismi oggi possibili (e di quelli ormai francamente impensabili).

La diretta SMS di Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera
Coprire un evento con una diretta SMS oggi è un po’ come vergare i propri articoli con penna e calamaio; ma così come non si può resistere al fascino della carta, probabilmente molti troveranno affascinante anche il sapore vintage del messaggino. (Il Corriere si è lanciato anche in una Diretta social … nulla di avveniristico, ma rispetto all’SMS è comunque unSoldiPubblici.it, tra fumogeni e duplicazioni
22 Gennaio 2015 Tag:Foia, opencivitas, renzi, soldipubbliciit, tweet4foia
Lo premetto subito: SoldiPubblici.gov.it non mi convince. Non per l’idea in sé, ovviamente positiva, ma per l’approssimazione che la contraddistingue e, con essa, contraddistingue la ‘strategia’ del Governo in materia di trasparenza e partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. E poco c’entrano fenomeni quali benaltrismo e malpancismo, principi ispiratori come “il meglio è nemico del bene”, piuttosto che slogan faunistici di sorta (gufi, certo, ma anche tanti pappagalli, iene e sciacalli). La faccenda, come sempre in Italia, è grave ma non è seria.
Sui siti Web (VS. le riforme strutturali)
Prima di fare un sito Web – potenziale fumogeno acchiappa click e cattura consensi in nome di un’innovazione facilona che con l’Open Government ha poco a che fare - sarebbe opportuno dotarsi delle infrastrutture, normative gestionali e culturali, necessarie a un governo davvero aperto e partecipato della cosa pubblica (abbiamo visto com’è andata a finire col sito passodopopasso.it, da poco ‘tempestivamente’ ripopolato). E il presupposto a qualsiasi strategia di Open Gov è sicuramente una legge che sancisca il diritto di chiunque ad accedere e conoscere le informazioni della Pubblica Amministrazione sul modello del Freedom of Information Act-FOIA,
