Cittadini gestori della cosa pubblica grazie ai dati aperti

Una delle partnership avviata a digit14 è stata quella con Forum P.A. Una società specializzata in relazioni pubbliche e comunicazione istituzionale, come si legge testualmente sul loro sito, che ha fra i suoi principali obiettivi: << …promuovere e facilitare l’incontro e il confronto tra pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini sui temi chiave dell’innovazione tramite l’utilizzo di metodologie e strumenti innovativi di sensibilizzazione, comunicazione e partecipazione >>. Tutti temi che fanno parte anche della mission di digit e del nostro sito/laboratorio/centro studi che di digit, è il promotore.

 

Un workshop dedicato al tema dei dati pubblici aperti e di quanto la divulgazione e l’utilizzo da parte di chiunque di questi dati possa facilitare la partecipazione dei singoli cittadini alla gestione della “Cosa Pubblica” è stato realizzato a digit14 dal direttore di Forum P.A. Gianni Dominici.
 
Qui di seguito riportiamo l’intervento filmato e qualche estratto dei contenuti.

 

 

 

Una delle principali criticità quando si parla di open data è non riuscire a contestualizzarli nel lavoro degli enti pubblici e parlare di dati aperti solo per ambire alla trasparenza fine a se stessa e non come necessaria e utile risorsa per migliorare il lavoro della p.a. e il rapporto fra le pubbliche amministrazioni e i cittadini. << La trasparenza di per sè – dice Dominici – non è un valore assoluto. Non in questo ambito. Liberare i dati, come dato grezzo, talvolta renderli consultabili solo su supporto cartaceo, come spesso fanno le pubbliche amministrazioni, non basta a renderli fruibili da tutti. Sono processi che si arricchiscono attraverso alcune dinamiche sociali. Ha fatto più cultura sugli open data una piccola associazione come Openpolis di quanto non sia riuscita a fare sino ad ora tutta la pubblica amministrazione italiana >>.

 

<< I dati servono per favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini – dice concludendo la sua lezione Dominici – I cittadini vengono – meglio forse dire “verranno” – coinvolti in tutte le fasi del processo: dall’analisi dei bisogni, la manutenzione dei dati, al co-design dei servizi; nuove formule di partecipazione dalle decisioni al controllo dei loro effetti sulla comunità. Solo così si può parlare di andare oltre alla sola logica del controllo. Una esperienza molto interessante in questo senso si sta realizzando in alcuni quartieri di Roma grazie all’esperienza di un’associazione di cittadini che si chiama città delle mamme. Il tema al centro del processo è la mappatura del verde pubblico >>.

 

 

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