NewsPeg, una nuova piattaforma di ‘curation’ e aggregazione

Newspeg-copDopo ri-twittare e ri-pinnare (da Pinterest) cominceremo anche a ri-peggare?
 
Un ex giornalista inglese, Mark Potts,  ha infatti creato e lanciato una nuova piattaforma di  curation e aggregazione social chiamandola Newspeg , un termine che potremmo tradurre con ‘’notizie affisse’’.

 


Basato su una struttura e un design in stile Pinterest, per cui la home page del sito sembra una bacheca dove attaccare i materiali scoperti (o prodotti) online, Newspeg, secondo il suo fondatore,  è “un luogo dove le persone possono facilmente condividere e salvare le notizie, utilizzando un sistema visivo che riprende la grafica dei servizi che vengono condivisi e ne mette in evidenza la fonte’’.
 
Gli utenti – spiega Journalism.co.uk – possono creare le proprie pagine in base ai loro interessi, piazzando gli articoli scelti su ciascuna pagina e creando una propria rete personale di servizi di informazione. E possono utilizzare le funzioni ‘repeg’, ‘like’, ‘favorite’, ‘comment’, come ogni social che si rispetti.
 
NewspegLe stesse testate giornalistiche potrebbero costruire sul sito delle loro pagine, ‘’appuntando’’ gli articoli su pagine dedicate a categorie diverse, organizzate semmai per temi specifici o avvenimenti specifici. Oppure un singolo giornalista può usare la piattaforma come luogo dove aggregare contenuti rilevanti selezionandoli da tutto internet.
 
“Newspeg può essere utilizzato per creare una antologia dei propri articoli oppure una raccolta di servizi su una determinata questione’’, aggiunge Potts .
 
La piattaforma comunque è stata progettata tenendo a mente soprattutto gli editori – spiega Potts – visto che punta anche a incoraggiare il traffico sugli articoli tramite i click sui link che portano direttamente all’ articolo originale.
 
La piattaforma potrebbe essere utilizzata anche dai giornalisti, compresi i freelance, come un luogo dove archiviare il loro lavoro, e come una sorta di portfolio online.
 
“Per ora la gente usa la piattaforma non tanto per condividere quanto per salvare le loro cose – racconta Potts -. Sono quasi degli album, dove le persone mettono i propri articoli. Uno ci ha raccolto i suoi post’’.
 
Un giornalista che ha già provato la piattaforma è Steve Buttry, di Digital First Media. Buttry ha detto a Journalism.co.uk di sentire che la piattaforma ha un buon potenziale per i giornalisti,  “come strumento di curation, in un modo analogo a come giornalisti e redazioni usano Pinterest o RebelMouse”.
 

“E’ certamente facile da usare per chi ha già familiarità con Pinterest” ha aggiunto. “E’ facile ‘peggare’ una storia che si desidera salvare e aggiungerla a un ‘pegboard’ ” .
 
Potts spera anche che il sito possa essere utile per l’ editoria giornalistica come sistema alternativo di gestione dei contenuti (CMS), un modello da cui le redazioni possono costruire il proprio Newspeg di testata.
 
In questo momento, spiega Potts, lui e i suoi collaboratori sanno cercando di capire ‘’come una redazione possa costruire una propria versione personalizzata di Newspeg: o al di fuori della piattaforma o affidando  a noi la creazione di qualcosa che sia presente con il loro logo”.
 
Infine, Potts – conclude Journalism.co.uk – ha detto che prevede di lavorare anche con quelle redazioni che vogliono utilizzare il concetto di Newspeg per costruire una struttura che i loro CMS non riescono a supportare.