Pubblico, il nuovo quotidiano punta a un ”coinvolgimento totale dei lettori”

 

Coinvolgimento totale dei lettori su più media, contemporaneamente.

E’ questa la cifra di fondo di Pubblico, il nuovo quotidiano che Luca Telese (direttore) e Tommaso Tessarolo (general manager) stanno mettendo a punto in questi giorni e che sarà nelle edicole a settembre (il giorno preciso non è stato ancora fissato).

 

In una ampia intervista a Lettera43 Tessarolo delinea la fisionomia e lo spirito della testata, sottolineando che si tratterà di un giornale «generazionale, post-ideologico e multicanale». E segnalando il superamento dei falsi miti della gratuità e dell’accesso senza condizione a qualsiasi tipo di contenuto.

 

 

«L’ aver inaugurato la stagione dell’ informazione web sotto il segno del tutto free è stato un errore», dice Tessarolo. «Ora non si può tornare indietro ma l’informazione di qualità costa e bisogna pagarla».

 

La «rivoluzione degli spettatori», Tommaso Tessarolo ha già provato a farla una volta – racconta Gabriella Colarusso su Lettera43. Da general manager di Current Tv, l’emittente che nel 2008 promise di dare battaglia ai media mainstream puntando sull’indipendenza, sul giornalismo investigativo e, soprattutto, sui contributi degli utenti. «Ora anche tu puoi dire la tua», era il claim della campagna di lancio. Fu un successo di critica ma non di pubblico e nel 2011, Current Italia dovette interrompere le trasmissioni.
LA NUOVA AVVENTURA DI PUBBLICO. «Epilogo tragico», lo definisce oggi Tessarolo, evocando la valanga di polemiche politiche che accompagnarono la chiusura dell’emittente e preparandosi ad affrontare la sua nuova avventura editoriale: Pubblico, il quotidiano diretto da Luca Telese che sarà nelle edicole il prossimo settembre, di cui l’ex consulente strategico di Mediaset per il digitale sarà amministratore unico.

 

INVESTIMENTO INIZIALE: 650 MILA EURO. Investimento iniziale: 650 mila euro. Costo del quotidiano: 1,50. Telese, Tessarolo e l’avvocato bolognese Maurizio Feverati detengono il 51% delle azioni, il resto è distribuito tra gli altri soci, una decina in tutto, tra cui molti giornalisti.

 

L’idea è quella di fare un giornale «generazionale, post-ideologico e multicanale», spiega Tessarolo a Lettera43.it. «Da Current mutueremo innanzitutto lo spirito partecipativo. Pubblico significa proprio questo: il coinvolgimento totale dei nostri lettori su più media, contemporaneamente».

 

LA QUALITÀ SI PAGA. Attenzione però ai falsi miti della gratuità e dell’accesso senza condizione a qualsiasi tipo di contenuto. «L’aver inaugurato la stagione dell’informazione web sotto il segno del tutto free è stato un errore», dice l’ex general manager di Current. «Ora non si può tornare indietro ma l’informazione di qualità costa e bisogna pagarla».