Scuole di giornalismo, una fabbrica di illusioni?

Campania

Secondo un sondaggio compiuto dal Coordinamento Giornalisti Precari della Campania sugli iscritti alle scuole di giornalismo della regione, oltre il 60% degli interpellati hanno spiegato di essersi iscritti a una scuola per “l’impossibilità di ottenere il praticantato in un’altra forma” – Una percentuale ancora maggiore non ha nemmeno il tesserino da pubblicista – Il 30% degli interpellati guadagnano meno di 500 euro mensili

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Oltre il 60% degli aspiranti giornalisti che hanno frequentato le scuole di giornalismo in Campania lo hanno fatto per “l’impossibilità di ottenere il praticantato in un’altra forma”. E’ uno dei dati di un sondaggio sull’ argomento compiuto dal Coordinamento Giornalisti Precari della Campania nell’ ambito di un dossier  presentato ieri a Napoli.

Dal sondaggio – racconta Ciro Pelegrino su Cronisti.info – emerge il profilo di un giovane sui 30 anni, precario e insoddisfatto, che ritiene le scuole di giornalismo ‘’ una fabbrica di illusioni’’.

‘’Una percentuale ancora maggiore degli intervistati – spiega il CGPC -, dichiara di non possedere neppure il tesserino da pubblicista. Quando poi si passa alla situazione lavorativa ed economica, la depressione sfiora i livelli di allarme: il 42% ha un contratto a progetto o occasionale, il 25% è disoccupato, poco più del 16% ha un contratto a tempo determinato, e solo il 5,5% ha un contratto a tempo indeterminato.

In quanto al guadagno, ‘’anche qui – osserva il CGPC -, le cifre parlano chiaro: oltre il 30% guadagna sotto i 500 euro mensili, un altro 30% tra i 500 ed i 1.000; oltre il 22% non percepisce invece alcun compenso, mentre appena l’11% guadagna tra i 1.000 ed i 1.600 euro mensili ed il 2,7% percento supera quota 1.600 euro’’.

I giudizi tra gli studenti – prosegue il Coordinamento – sono più negativi che positivi: quasi tutti non consiglierebbero ad un amico di iscriversi, anche visto il costo tutt’altro che irrisorio delle scuole: tra i 10mila ed i 15mila euro’’.

Nel corso della presentazione del Dossier, il Coordinamento ha annunciato la firma di una convenzione con il Comune di Napoli per la gestione di un bene confiscato nel centro storico della città, che diventerà ‘’la Casa dei giornalisti’’.