AOL controcorrente non taglia nelle redazioni e punta al giornalismo di qualità

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Mentre molte testate tagliano, AOL sta espandendo la sua produzione giornalistica. Ha alle sue dipendenze oltre 500 giornalisti a tempo pieno, molti dei quali, travolti dall’ implosione del giornalismo stampato, hanno trovato rifugio nelle sue redazioni,  e utilizza i contributi di più di 3.000 collaboratori.

‘’  Vogliamo migliorare il giornalismo con la tecnologia –  spiega il CEO di AOL, Tim Armstrong, in una intervista a BusinessWeek -.  E puntiamo a produrre contenuti di qualità, che ci consentiranno anche di alzare i prezzi delle inserzioni pubblicitarie’’.

Armstrong, che guida AOL dal suo distacco da Time Warner, nel dicembre scorso, non ha precisato quanti ricavi pubblicitari si attenda da questa operazione-qualità, ma ha fatto intuire la sua intenzione di incrementare la produzione informativa quando ha risparmiato i giornalisti dai tagli che hanno investito 1.400 posti di lavoro a gennaio. ‘’Il settore giornalistico non verrà assolutamente toccato’’, ha aggiunto.

Anche startup come Huffington Post e TechCrunch – nota poi Businessweek – stanno puntando a costruire delle compagnie editoriali online dalle fondamenta. Poche, se non nessuna, stanno cercando di fare la stessa cosa su larga scala. I grandi mostri editoriali stanno ancora combattendo per trovare delle vie redditizie per tradurre sul web le loro attività. ‘’AOL ha davanti la strada aperta per innovare’’, dice Jay Rosen, docente di giornalismo alla New York University.

Mentre per Mark Mahaney, un analista di Citygroup, la scommessa per AOL è persuadere Wall Street che potrà avere successo là dove molti altri hanno fallito. ‘’I mercati temono che si possa trattare di una nuova trappola per topi’’, aggiunge Mahaney.

(via Cyberjournalist)