Wikileaks, come scoprire e diffondere dossier scomodi vietati alla stampa

Wikileaks Il sito nasce in Usa ad opera di un gruppo di militanti radicali che si ispirano a Daniel Ellsberg, il dipendente del governo federale statunitense che durante la guerra in Vietnam riuscì a ottenere alcuni documenti segreti del Pentagono ed esporli alla stampa di tutto il mondo – Una agenzia di intelligence autogestita ’’

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Si definisce una “agenzia di intelligence autogestita” e si propone di denunciare scandali governativi e far circolare documenti scottanti che altrimenti non raggiungerebbero mai la sfera pubblica globale.

E’ questa l’ ambizione di WikiLeaks , un ambizioso progetto fondato in Usa da un gruppo di militanti radicali, che si offre come uno spazio digitale aperto ai contributi di qualsiasi utente, concettualmente simile a Wikipedia, nel nome della trasparenza come principio fondamentale della democrazia.

Internet – osserva Tommaso Poggiali in un articolo su Mytech , è un potentissimo strumento democratico che grazie al contributo degli utenti può svolgere funzioni di “cane da guardia” nei confronti del potere e delle istituzioni.

WikiLeaks, osserva Poggiali, promette anonimato totale e sicurezza per coloro che vorranno imitare Daniel Ellsberg, il dipendente del governo federale statunitense che durante la guerra in Vietnam riuscì a ottenere alcuni documenti segreti del Pentagono ed esporli alla stampa di tutto il mondo – un gesto, si legge sul sito ufficiale di WikiLeaks, “che ha contribuito ad accorciare i tempi del conflitto”.

“La trasparenza è il miglior modo per promuovere una buona azione di governo”, dichiarano i fondatori di WikiLeaks, “nonché il meno costoso”.

Una delle menti di WikiLeaks è John Young, il controverso attivista statunitense che gestisce Cryptome , una nota pubblicazione online che si avvale delle garanzie giuridiche dell’ordinamento americano per diffondere documenti governativi, spesso irreperibili sui mezzi di comunicazione tradizionali. “Abbiamo già a disposizione 1 Terabyte di dati scottanti”, ha dichiarato recentemente l’attivista.

WikiLeaks esaminerà con attenzione soprattutto i regimi autoritari del continente asiatico ed in particolare la Repubblica Popolare Cinese, governata da una classe politica poco incline alla trasparenza e dichiaratamente avversa alla libertà di stampa.