E GOOGLE DIVENTO’ EDITORE


L’ editoriale con cui il LATimes lo giudicava ‘’una minaccia peggiore di Bin Laden’’ sarebbe stato provocato anche dalla decisione di Google News di ospitare nelle sue pagine dei commenti alle notizie – Google news non potrà essere più considerato come uno spazio neutro – Un articolo su Ecosphère

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L’ editoriale (senza firma) del Los Angeles Times che giudicava Google ‘’una minaccia peggiore di Osama Bin Laden’’ potrebbe essere collegato all’ annuncio secondo cui Google News comincerà ad ospitare nelle sue pagine i commenti alle notizie.

Tra gli altri, lo pensa anche Gilles Bruno che nella sua Ecosphère sostiene  che l’ editoriale del LATimes in sostanza ‘’reagisce’’ alla decisione di Google , ‘’che avrebbe creato molto nervosismo in giro’’.

Ecosphère cita in particolare una  risposta assai dura  del redattore capo dell’ Online Journalism Review, Robert Niles, che apprezza molto poco l’ assenza di commenti sul LATimes e che ha rinviato la palla in campo, e sorvola comunque sul dibattito che ne è seguito.

‘’Un dibattito – rileva Bruno – che riassume bene, anche se in maniera caricaturale, la nuova querelle fra gli antichi e i moderni in materia di giornalismo.
Una domanda :  – conclude provocatoriamente Bruno – Google News solleciterà Bin Laden a commentare l’ affronto?’’.

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La polemica però ha finito per mettere un po’ in ombra la notizia principale di questa vicenda : e cioè che Google, contrariamente a quanto ha sempre assicurato finora, diventa di fatto editore.

Come Google News stesso ha annunciato nel suo blog ufficiale, l’ azienda sta mettendo a punto un dispositivo che consentirà alle persone citate negli articoli di reagire online. Google si incaricherà di contattare le persone coinvolte e pubblicherà i loro commenti, senza rieditarli.

‘’E’ adorabile la precisazione sull’ assenza di ‘riedizione’ – dice Gilles Bruno, sempre su Ecosphère – . Vi si sente come una rivincita contro certe pratiche della stampa tradizionale. E d’ altra parte l’ iniziativa – aggiunge –  è stata considerata da molti come una dichiarazione di guerra contro la stampa’’. Contrariamente a quello che pensa qualcuno, l’ iniziativa non sarebbe un rinvigorimento della democrazia, ma, piuttosto, il frutto di ‘’una arroganza di un nuovo genere. Diventata l’ ultimo intermediario (distribuzione, pubblicità, ricerche) Google non resiste alla tentazione di utilizzare il suo nuovo potere’’.

L’ iniziativa avrebbe una conseguenza non trascurabile : decidendo di assumere in prima persona la raccolta di informazioni e la loro pubblicazione onlne – rileva Bruno – Google ‘’finisce per oltrepassare di fatto la linea che separa chi ospita e fornisce tecnologia da chi fa l’ editore. A dire il vero quella linea era stata superata da tempo, secondo il mio punto di v ista, con l’ acquisizione di YouTube e con la rfecente organizzazione del dibattito sulle presidenziali americane con CNN. Diventando editore Google affronta così le angosce degli editori : sulla base di quali criteri scegliere gli eletti, quale responsabilità sui contenuti di questo ‘’diritto di risposta’’, si può rispondere a chi ha fatto un commento ?, ecc., ecc.

Seconda conseguenza – rileva ancora Gilles Bruno -. Google News non potrà più essere considerato come uno spazio neutro. Un fantasma che non reggeva più molto visto che Google non riusciva a giustificare le sue scelte in merito alle fonti di informazione utilizzate sul suo portale. Sul piano editoriale tutto questo non ha grandi conseguenze, visto che Google News non archivia i suoi contenuti, ma a livello giuridico Google si lancia in una parte rischiosa. Non è impossibile – osserva ancora  Bruno – che dietro questa iniziativa si nasconda una delle ragioni per la quale Google ha cominciato a diventare cliente delle principali agenzie di stampa. Le notizie di agenzia potebbero diventare ( ma è solo una mia ipotesi) la base di qesto nuovo servizio’’.

In ogni caso – dice ancora Gilles Bruno – ‘’non penso affatto che ciò costituisca una minaccia per la stampa, che nella sua grande maggioranza già consente i commenti. Google News diventerà al massimo un nuovo strumento di PR. Al contrario, l’ iniziativa potrebbe essere fortemente cocorrenziale con la miriade di aggregatori di notizie e di altri infomediari che cercano di guadagnare una legittimità di fronte a un Google News che si è pochissim evoluto dalla sua creazione. Da parte mia non mi attendo grandi cose da questo progetto, ma continuo a sperare – conclude Bruno – che Google si decida finalmente a prendersi le sue responsabilità per filtrare le fonti di informazione del suo portale sulla base di criteri seri e trasparenti’’.