LIBANO: ANCHE LA STAMPA SOTTO ATTACCO

Mentre Israele accentua l’offensiva militare in Libano, i giornalisti che seguono il conflitto continuano a subire� attacchi. Il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) riporta il racconto delle troupes di quattro emittenti televisive arabe: l’aviazione israeliana avrebbe lanciato alcuni giorni fa delle granate a meno di 75 metri da loro� per impedire che coprissero gli effetti dei bombardamenti israeliani nella citt� di Khiam, nel sud est del Libano. I giornalisti hanno dichiarato che il convoglio � stato inseguito da un aereo israeliano che aveva lanciato delle granate sulla strada dietro di loro mentre si avvicinavano ad un ponte distrutto dalle bombe. I giornalisti hanno raccontato di avere deviato a quel punto per delle strade di campagna, ma di essere stati di nuovo inseguiti e colpiti da proiettili. Infine, hanno potuto abbandonare i veicoli e hanno raggiunto a piedi il villaggio di Hasbayia, dove c’� una postazione della Croce Rossa libanese. Un portavoce della forza di difesa israeliana (FDI) ha dichiarato al Comitato: “noi colpiamo le strade perch� sono utilizzate da Hezbollah. Non colpiamo in nessun modo� e in nessun caso i civili e i giornalisti.”.

Le condizioni dei reporter in Libano sono estremamente pericolose. I giornalisti hanno raccontato al CPJ che tutte le vetture, comprese quelle della televisione, che circolano tra le citt� e i villaggi sono prese di mira dall’aviazione israeliana. Inoltre p diventato praticamente impossibile per la televisione ottenere delle immagini di quello che accade lungo la frontiera. Un fotogiornalista e un tecnico sono gi� rimasti vittime degli scontri. Peraltro, gli editori dei giornali libanesi temono di non poter proseguire nelle pubblicazioni se la guerra dovesse continuare a lungo., secondo le notizie riportate dall’Associazione mondiale dei quotidiani (AMJ).

La distruzione delle infrastrutture ha portato ad una caduta massiccia della pubblicit�, a importanti problemi nella distribuzione e al timore della mancanza di carta. Ayad Tassabehji, direttore del giornale in lingua inglese “Daily Star”, si chiede come i giornali potranno andare avanti se la pubblicit� continuer� a diminuire. “In tempi di guerra, la pubblicit� subisce un calo e le vendite crollano anche perch� le agenzie sono sempre di meno e le strade sono chiuse”.

La pubblicit� � diventata un problema per tutti i giornali. “E’ diminuita del 50 o 60 per cento” dice Edmond Saab, direttore e caporedattore di uno dei quotidiani di lingua araba pi� popolari, “An-Nahar”. Le vendite sono leggermente aumentate.

L’embargo imposto dall’esercito israeliano pone anche un importante problema logistico per la stampa. “Le frontiere sono chiuse per tutti. Alla fine del mese non avremo pi� carta” dice Tasssabehji. Il quotidiano di lingua francese “L’Orient Le Jour” e “An-Nahar” hanno le stesse difficolt�.

La situazione precaria impedisce ai reporter di uscire per assicurare la copertura degli eventi. “Non� ci sono taxi, non c’� benzina e le strade sono state bombardate, rendendo isolate alcune regioni del Paese” dice Geaorge Chamieh, direttore amministrativo di “L’Orient Le Jour”.
“La principale difficolt� � la sicurezza. L’altra � di tenere alto il morale” dice Tassabehji del “Daily Star”. “Gli esseri umani in generale – e i giornalisti non fanno eccezione – si demoralizzano dopo qualche giorno di bombardamenti. E’ quasi impossibile scrivere un reportage quando sai che una bomba pu� caderti addosso da un momento all’altro”.

– AMJ : http://www.arabpressnetwork.org/home.php
– CPJ : http://www.cpj.org/news/2006/mideast/lebanon27july06na.html
– RSF : http://www.rsf.org/article.php3?id_article=18386
– FIJ : http://www.ifj.org/default.asp?Index=4085&Language=EN
– BBC : http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/5233842.stm