COSTITUITO IN IRAQ UN COMITATO PER LA PROTEZIONE DEI GIORNALISTI
La guerra irachena è il conflitto più sanguinoso per i giornalisti dopo la seconda guerra mondiale Sono 68 i morti e 36 i giornalisti rapiti in tre anni
Dopo l uccisione, alcuni giorni fa, di Muhsin Khudhair e di altri tre giornalisti iracheni, è stato costiuito a Baghdad il Commettee to Protect Journalists (Lajnat Himayat Al-Sihafieen Al-Iraqqeen) per chiedere protezione dalla violenza ai giornalisti. Ne dà notizia l’ International journalists network ).
Il comitato punta a sensibilizzare l opinione pubblica con trasmissioni tv via satellite e organizzando scioperi dei giornali.
Gli organizzatori hanno intenzione di discutere pubbicamente dei casi di violenza e di spingere il governo a provvedere alla protezione dei giornalisti. E preme affinché le autorità governative indaghino sulle uccisioni di giornalisti che si sono verificate negli ultimi anni.
Intanto negli Usa nomi e foto dei 67 giornalisti che sono stati uccisi in Iraq vengono trasmessi in continuazione, dalla metà di marzo, da un grande schermo della Reuters (vedi qui ) in Times Square, a Manhattan.
A causa di tutta questa violenza le strutture giornalistiche internazionali hanno cominciato ad affidarsi per la copertura giornalistica in Iraq a giornalisti iracheni, ma anche questi ultimi sono diventati bersagli delle violenze e delle aggressioni.
Rsf: un’ ecatombe
Reporters sans frontières qualche giorno fa ha definito quella dell Iraq una ecatombe di giornalisti, precisando che in tre anni 86 giornalisti sono stati uccisi e 36 rapiti.
La guerra in Irak rileva una nota ) è senza alcun dubbio il conflitto più sanguinoso per i giornalisti dopo la seconda guerra mondiale.
Il numero di morti a tre anni esatti di distanza dallo scoppio della guerra, è scrive Rsf superiore a quello dei 20 anni di guerra del Vietnam e a quello della guerra civile in Algeria.
L Iraq, secondo Rsf, è anche il più grande mercato di ostaggi del mondo. Trentotto giornalisti sono stati rapiti. Cinque sono stati uccisi e tre – Jill Carroll, Rim Zeid et Marouane Khazaal sono ancora nelle mani dei rapitori.
In Vietnam, fra il 1955e il 1975 erano stati uccisi 63 giornalisti. Nel corso del conflitto nell ex Jugoslavia, fra il 1991 e il 1995, 49 giornalisti avevano trovato la morte nell esercizio del loro lavoro. E in Algeria erano stati 77 i giornalisti e collaboratori dei media ammazzati fra il 1993 e il 1996, durante la guerra civile.
***Delle schede sulla situazione in Iraq sono consultabili su Ifex, qui
o anche qui .