WAN: il 2005 anno nero per la libertà di stampa
Akbar Ganji
Cinquantuno giornalisti uccisi da gennaio – A Ganji il Premio Penna d’ oro 2006
Il triste primato di campo di morte resta allIraq, dove da gennaio in diciannove hanno perso la vita. Ma sono molti i Paesi dove la libertà di stampa è gravemente compromessa: tra i casi più eclatanti la Cina, Cuba, il Nepal. LAsia, secondo Wan, resta la regione dove è più difficile la pratica giornalistica «a causa del numero di giornalisti perseguitati, lassenza di media indipendenti e la repressione dei governi».
I giornalisti, secondo quanto emerge dal rapporto, oggi nel mondo muoiono perché qualcuno non apprezza quello che scrivono o dicono, o perché cè chi semplicemente non gradisce la categoria o ancora perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Non è un caso quindi che il premio dellassociazione raggiunga in carcere Akbar Ganji, che sta scontando una pena di sei anni per avere «minacciato la sicurezza islamica e distribuito propaganda contrro il sistema islamico». Il giornalista, autore di un libro dinchiesta nel quale accusava lex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani e altre personalità conservatrici dellimplicazione nellomicidio di cinque intellettuali nel 1998, è stato arrestato nellaprile 2000 di ritorno da una conferenza a Berlino sulle riforme politiche e sociali in Iran. Nel corso della premiazione, che si terrà nel giugno prossimo, sarà chiesta la liberazione del giornalista, che in questi anni si è battuto tra laltro con diversi e drammatici scioperi della fame.
Il premio dellAmj è assegnato ogni anno dal 1961. Lassociazione, che ha sede a Parigi, rappresenta 18.000 giornali e raggruppa 72 associazioni nazionali, direttori in 1022 paesi, 10 agenzie di stampa e 9 organizzazioni di stampa regionali e internazionali. (m.i.)