Un reporter non embedded in Iraq
Intervista a Dahr Jamail


Dahr Jamail

Gli sforzi, giorno per giorno, per rimanere al sicuro mentre lavorava in Iraq, l\’opinione pubblica degli Iracheni sull\’occupazione, come gli Stati Uniti stiano istigando la guerra civile nel paese, e, infine, alcuni consigli ai giornalisti indipendenti ed agli attivisti contro la guerra.
Sono i temi al centro di una lunga intervista a Dahr Jamail raccolta da Benjamin Dangl e pubblicata qualche giorno fa da Znet.it.

Nel 2003, stanco dall\’inaccurata rappresentazione della realtà irachena offerta dai media Usa, il giornalista indipendente Dahr Jamail si è diretto di propria iniziativa verso il conflitto. Anziché seguire le orme degli embedded nei media mainstream, i “Giornalisti da Hotel”, Jamail ha percorso le strade dell\’Iraq per scoprire le storie che la maggior parte dei reporter stava perdendo. Le sue innumerevoli interviste con cittadini iracheni e i reportage sul campo hanno offerto una prospettiva orribile sulle viscere dell\’occupazione Usa. Dal sanguinoso assedio di Fallujah alla storia sulla mancata ricostruzione degli impianti per il trattamento dell\’acqua da parte della Bechtel, i suoi scritti e le sue fotografie hanno dipinto un Iraq che è molto peggiore ora di quanto lo fosse prima dell\’invasione Usa. Come gli ha spiegato uno dei detenuti ad Abu Ghraib, “gli Americani hanno portato l\’elettricità al mio culo prima di portarla alla mia casa”.

L\’ intervista è qui: http://www.zmag.org/Italy/jamail_dangl-reporternonembedded.htm
Qui il blog di Jamail:  http://www.dahrjamailiraq.com/weblog/