CURRENT, LA TV FAI-DA-TE

Dovrebbe essere ‘’la tv giovane fatta dai giovani’’, è digitale, satellitare e fruibile via Internet/ Il citizen journalism passa anche dalla televisione.
(di Nicola Bruno, da ITnews)

Che idea avete della tv? Qualcosa di mono-direzionale, immagino. Uno fa il broadcast (trasmette contenuti) e tutta la massa di spettatori assiste al flusso audio-video. È stato così per più di 70 anni. Da qualche tempo i guru delle nuove tecnologie si riempiono la bocca di grandi profezie; tra queste c’è quella per cui in futuro non ci sarà più la Tv come la conosciamo oggi. Pare che Internet aiuterà la Tv ad evolversi, a modificarsi, a trasformarsi in qualcos’altro. In futuro. Ma ora a che punto siamo?

La convergenza tra Tv ed Internet che frutti ha dato? Sinora zero o quasi. Ma ci ha pensato Al Gore a dare una rinfrescata al mezzo televisivo. Ha sempre avuto il pallino per le nuove tecnologie; forse qualcuno non lo ricorda ma ai tempi della vice-presidenza Clinton fu lui a mettere in giro l’idea della democrazia che passa attraverso Internet, viaggiando sulle ‘autostrade dell’informazione’. L’ anno scorso si è messo a capo di una cordata di imprenditori americani, ha acquistato da ‘Vivendi’ la rete canadese ‘NewsWorld International’ (MWI) e l’ha trasformata in una rete televisiva incredibilmente innovativa: Current Tv.

In molti l’hanno subito definita una tv dei giovani per i giovani, l’Mtv dell’informazione. Il suo target di riferimento è il pubblico che va dai 18 ai 34 anni. Non fatevi confondere, però: non immaginate una semplice tv musicale o, peggio il tradizionale network statunitense all news. Current Tv è differente. È altro. Dal 1° Agosto questa tv digitale va in onda su di una piattaforma satellitare che copre solo gli States – ma non disdegna nemmeno il web. La sua caratteristica principale, comunque, risiede nel fatto che chiunque può mandare del materiale filmato e sperare nella sua messa in onda. Il progetto di Al Gore, e dei suoi, è dunque quello di trasmettere una tv fatta da chi la guarda. Sul serio, stavolta non si tratta di uno slogan vuoto.

Si vuole dar voce alla generazione delle videocamere (e delle webcam, perché no). I video amatoriali della sciagura dello Tsunami asiatico, le foto ed i filmati catturati negli istanti immediatamente successivi alla strage terroristica di Londra sono la prova tangibile che là fuori ci sono migliaia di provetti reporter, di giornalisti non professionisti, pronti a raccontare qualcosa. Anche i videoblog ed il cosiddetto ‘citizen journalism’ (il giornalismo partecipativo) fanno la loro parte in questo processo di rivoluzione televisiva. I contenuti di ‘Current Tv’ saranno qualcosa di diverso dal solito, magari meno ingessato, meno professionale, meno curato nell’aspetto formale, ma ugualmente significativo ed importante. Dove sta scritto che a raccontare deve essere sempre il giornalista professionista?

La missione del neonato network televisivo sta tutta nella citazione di Orson Wells che il numero due della società, tale Joel Hyatt, ha fatto in occasione dell’acquisto della tv canadese: «Non date loro quello che pensate vogliano, date loro ciò che non hanno mai pensato fosse possibile».

‘Current Tv’ non sarà solo un collettore di materiale proveniente dai suoi stessi spettatori. È ovvio che tutti i filmati saranno sottoposti a una scelta e a una verifica, soprattutto riguardo i temi preponderanti: moda, lavoro, finanza, cronaca, costume. Ogni servizio che andrà in onda sarà pagato 250 dollari. Inoltre la stessa emittente mette a disposizione dei corsi online per imparare a girare e a montare i servizi.

Innovazione anche sul versante spettatore: ogni utente potrà crearsi il proprio palinsesto, selezionando ‘on demand’ i programmi che desidera vedere.(…)