Un unico luogo dove tenere assieme e in vita contenuti diversi invece che disperderli in tanti articoli (messi insieme al massimo da qualche tag).
Un nuovo modo di scrivere e pensare il reportage. Soprattutto per vicende che non si esauriscono in uno spazio di tempo definito ma che ‘’continuano a crescere e ad aggiornarsi continuamente’’.
E’ così che Lelio Simi ricostruisce le potenzialità e il senso di quel nuovo genere di narrazione giornalistica che ormai viene chiamato ‘’snowfalling’’, da Snowfall, il titolo del reportage multimediale realizzato un anno fa dal New Yok Times.
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Un anno di ‘’snowfalling’’, una nuova, matura tecnica di narrazione multimediale
20 Dicembre 2013 Tag:New York Times, Snowfall, snowfalling
Un unico luogo dove tenere assieme e in vita contenuti diversi invece che disperderli in tanti articoli (messi insieme al massimo da qualche tag).
Un nuovo modo di scrivere e pensare il reportage. Soprattutto per vicende che non si esauriscono in uno spazio di tempo definito ma che ‘’continuano a crescere e ad aggiornarsi continuamente’’.
E’ così che Lelio Simi ricostruisce le potenzialità e il senso di quel nuovo genere di narrazione giornalistica che ormai viene chiamato ‘’snowfalling’’, da Snowfall, il titolo del reportage multimediale realizzato un anno fa dal New Yok Times.
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Il NYT alla ricerca della massima profondità di narrazione giornalistica
9 Dicembre 2013 Tag:Giornalismo d' altri, Invisible child, New York Times, Snowfall, snowfalling, Tedeschini Lalli
Per oltre un anno una giornalista e una fotografa hanno seguito per il New York Times la vita di Desani, una ragazzina americana di 11 anni che sopravvive con i suoi sette fratelli e i genitori tossicodipendenti in uno scalcinato e drammatico asilo per senzatetto di Brooklyn, realizzando – con la collaborazione di altre 18 persone –Invisible Child, un altro, grande esempio di snowfalling.
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