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Il caso Egitto #digit16

Nei regimi dittatoriali, il controllo dell’informazione è fondamentale e nell’ambito di informazione rientrano anche e soprattutto le comunicazioni di attivisti, oppositori e semplici cittadini sui social network. Dal 2009 in avanti, con le accuse di brogli durante le elezioni in Iran e la successiva repressione voluta da Mahmoud Ahmadinejad, il fenomeno delle intercettazioni telematiche non si è più arrestato. Dalla Cina all’Egitto oggi chi non protegge le proprie comunicazioni in rete rischia molto, dal carcere alla sparizione forzata.

 

(estratto da Morire al Cairo. I misteri dell’uccisione di Giulio Regeni )  

Quando Giulio Regeni viene trovato morto, in una mattina di inizio febbraio, è subito evidente che molti conti non tornano. Chi ha fatto scomparire il giovane studioso? Perché è stato torturato? Qual è il coinvolgimento dello Stato egiziano? Il passare dei giorni non contribuisce a creare chiarezza, anzi è fortissima la sensazione di trovarsi di fronte a spiegazioni di comodo. Dove sta la verità? Chi era Regeni, di che cosa si stava occupando in Egitto? Che rapporto ha la sua uccisione con altre violazioni dei diritti umani perpetrate nel Paese? Antonella Beccaria e Gigi Marcucci hanno condotto un’inchiesta approfondita e rigorosa, scavando in Italia e in Egitto, per cercare di portare chiarezza in questa oscura vicenda.”

(estratto da Morire al Cairo. I misteri dell’uccisione di Giulio Regeni )

 

Lo scopo del workshop che Antonella Beccaria terrà a #digit16 il 22 ottobre dalle 13,30 alle 15,30 sarà  quello di capire come avvengano queste intercettazioni illegali e quali possano essere  gli strumenti per proteggersi. Prenotazioni per giornalisti su Sigef, per tutti su digit. Per ritardatari o chi non riuscisse a prenotare online sarà possibile accreditarsi direttamente presso la segreteria della manifestazione durante i giorni dell’evento allestita presso la Camera di Commercio di Prato.

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