Web e dintorni, dal Carnevale di Viareggio ai bitcoin

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Mentre il Belpaese, ancora non pago, dopo più di vent’anni di miracoli, attende il nuovo messia mediatico, (ogni riferimento a fatti accaduti  e a persone realmente esistenti è fortemente voluto!!!) nel mondo, quello reale,  succedono cose. Alcune delle quali mi piacerebbe potervi raccontare.

Intanto c’è il web, forse qui ancora non ce ne siamo  accorti per davvero, soprattutto nelle segrete stanze, ma invece esiste!

La cancelliera tedesca Angela Merkel ad esempio ha detto che: << bisognerebbe realizzare una rete web europea indipendente che tolga agli americani la possibilità di intercettare i nostri dati >>.

La rete esiste e la raccontano persino al Carnevale di Viareggio. Avete presente i carri allegorici colossali che sfilano sul lungomare? Due di essi, quest’anno, sono stati dedicati al web  dai maestri della cartapesta versiliesi.  Esiste la rete e da un pò di tempo esiste anche una specifica valuta della e/o per… la rete. Si chiama Bitcoin ed è un incredibile sistema di pagamento digitale slegato da ogni valuta, cito wikipedia : << A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, Bitcoin non fa uso di un ente centrale: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, e sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali come la generazione di nuova moneta e l’attribuzione di proprietà dei bitcoin >>.  Se avete dubbi o curiosità leggete l’ebook che ha scritto sull’ argomento Gabriele De Palma si intitola “Affare Bitcoin  pagare col p2p e senza banche centrali”.

 

Una rivoluzione nella rivoluzione che, come spesso accade, da noi si sta consumando nel sospetto e/o nell’ ilarità generale, con scarso, anzi scarsissimo interesse dei maggiorenti, e ignorata dai più. Intanto a Vancouver per la medesima valuta digitale hanno aperto uno sportello automatico, dicesi bancomat. E oggi, o forse ieri, un “più che sicuro” negozio online, è stato svaligiato da ignoti anonimi attivisti, o forse soltanto da futuribili lestofanti  del web. I malviventi digitali  hanno portato via una notevolissima somma di bitcoin. Quacosa come,  in valuta corrente,  duemilioni e seicentomila dollari. E pare che non sia nemmeno la prima volta che i moderni ladroni mettono le mani, più o meno virtuali, sulla valuta, quella sì, digitale. Pare che a dicembre siano spariti da un altro market online l’equivalente in bitcoin di 100 milioni di dollari.

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Ma la rivoluzione digitale parla anche l’ italiano, sebbene si svolga molto lontano dal Belpaese. Succede infatti che “Arduino”, il microchip inventato dall’ italiano Massimo Banzi , quello geniale anche nel trovare un nome alla sua invenzione: lo ha chiamato come un pub; ebbene grazie ad arduino, Gildas Guiella ha realizzato in Burkina Faso un piccolo miracolo.

 

La notizia arriva da Donata Columbro, giornalista digitale specialista di social networking & ong, con una  spiccatissima passione per l’Africa, che in questi giorni è in missione proprio là. Ebbene Donata  racconta e mostra su Facebook il giovane  Guiella che le: <<  mostra il funzionamento della pala eolica realizzata nel primo fablab dell’Africa francofona a Ouagadougou (Burkina Faso), di cui Guiella è fondatore. Il progetto prevede di utilizzare una scheda Arduino per collegarla a un pannello solare che darà energia all’ impianto nei giorni senza vento >>.

 

E se poi vi foste persi altre notizie sulle utilizzazioni del rivoluzionario chip made in Italy tornate qualche pagina indietro su questo stesso sito. Oppure andate direttamente sulla pagina web di arduino è in inglese, ma si sà:  << nemo profeta in patria >> .

 

Ne succedono di cose nel mondo  mentre il Belpaese attedente il suo destino… mediatico.  Non trovate?