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Nada, piattaforma francese per una ‘’informazione bio’’ e non manipolata

Una informazione bio? Senza tracce di liberismo né di pubblicità, senza collusioni né connivenze.
 
E’ il progetto di Nada , acronimo di Nous avons des armes (titolo di un documentario, in preparazione, dedicato alla denuncia del servilismo dei media mainstream), nato nel settembre scorso come piattaforma di autoproduzione e di finanziamento partecipativo attraverso il sistema di pre-acquisto delle sue produzioni (Dvd, ad esempio).

 

Il collettivo si ispira al successo ottenuto da un documentario dal titolo ‘’Les Nouveaux chiens de garde’’ (I nuovi cani da guardia), realizzato da Gilles Balbastre come adattamento dell’ omonimo saggio di Serge Halimi. Il film, uscito nel gennaio del 2012 nelle sale francesi ha realizzato 240.000 spettatori paganti diventando il documentario più visto in Francia negli ultimi 10 anni. E anche quello più dibattuto, con oltre 400 serate di proiezioni e dibattiti in tutto il paese.

 

Un successo del genere si spiega, osserva il sito. ‘’Per molti cittadini, militanti o meno, la questione dei media si rivela decisiva dal momento che orienta il dibattito democratico. Gronda la collera contro i cani da guardia, i giornali e le televisioni ‘di riferimento’ detenuti dai banchieri, gli editorialisti-vedette seduti a tavola con i potenti, gli esperti servili di ogni genere al soldo della finanza’’.

 

Il film non fa altro che sottolineare e amplificare questo rigetto.

 

E  i conflitti sociali che si sono susseguiti dopo la sua uscita hanno confermato jl ruolo della ‘grande’ informazione: ‘’quando i salariati protestano i cani da guardia abbaiano; quando la contestazione scende nelle strade, mordono. Ma, contro queste mute di cani anche Noi Abbiamo Delle Armi per contrastare e, perché no, ribaltare i rapporti di forza, uscire dal quadro ideologico dettato dai giornalisti e dai loro padroni, riappropriandoci le forme della nostra espressione’’.

 

In questi giorni Balbastre e il vicepresidente di Nada, Gianni Cappelletti, hanno pubblicato su Acrimed un appello a intensificare la partecipazione al prefinanziamento del nuovo film (raccolti 3.000 euro ma ne servono 20.000).

 

Spiegando che vari film francesi – come ad esempio « La Marseillaise » (1938) di Jean Renoir – ‘’non avrebbero potuto esistere senza l’ aiuto finanziario di militanti progressisti e sindacati, soprattutto la CGT’’.

 

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