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Metà dei giornalisti francesi giudicano Fb e Twitter ‘’relativamente’’ o ‘’assai poco’’ utili

Circa la metà dei 700 giornalisti francesi che hanno risposto a un questionario sullo stato della professione pensano che le reti sociali siano ‘’relativamente’’ o ‘’assai poco’’ utili. Il sondaggio  è stato realizzato da l’ Argus de la presse , una piattaforma francese di servizi e consulenza sui media, tramite un questionario inviato ai 37.000 giornalisti francesi, come riporta L’ Express, dedicandogli un post centrato sugli aspetti relativi a tecnologie e innovazione.

 

Dalla ricerca emerge poi che solo il 3% dei giornalisti che hanno risposto al questionario ammettono di essere sensibili all’ ‘’effetto buzz’’ (di cui comunque il rapporto non fornisce una definizione).
 

A questo punto, osserva  Eric Mettout, l’ autore del post, sono possibili tre spiegazioni: i rimanenti 97%

 

–          sono dei gran bugiardi;

–          vivono nelle nuvole;

–          sono dei gran bugiardi e vivono nelle nuvole.

 

Il 66% del campione poi ritiene che sia da ‘’molto importante’’ a ‘’fondamentale’’ la formazione alle nuove tecnologie. Ma – obbietta Mettout – questo significa che un 34% di loro la pensano al contrario…

 

 

Ancora. Per il 52% dei giornalisti interrogati, le nuove tecnologie rappresentano un aiuto prezioso. Bicchiere metà pieno. Ma – ed ecco il bicchiere metà vuoto – per il 48% esse sono uno strumento accessorio.

 

E infine, peggio, il 25% dei giornalisti interpellati le trovano una minaccia, pericolose e qualcuno (87 su 700) persino nocive! (l’ esclamativo è dell’ autore).

 

Conclusione: Mettout la lascia a uno dei giornalisti che hanno risposto: ‘’E’ una questione anacronistica. Sono 15 anni che viviamo con Internet e il giornalismo non è morto’’.

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