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La notte che ha cambiato la mia vita

Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo una nota della collega e portavoce del sindaco di Pescara: Patricia Fogaraccio , vittima di un grave attentato intimidatorio alcuni giorni fa.

 

di Patricia Fogaraccio

 

Quello che mi turba è il silenzio,

la luce improvvisa in piena notte,

il bagliore, il riverbero che balugina sulle pareti della nostra camera da letto,

sono le due, forse le tre, non mi rendo conto,

 

mi affaccio, guardo giù, il silenzio è fortissimo,

vampate alte senza calore si stagliano sul muro di casa mia,

nessun suono turba quest’atmosfera aliena, nessun mormorio d’acqua, nessuno stormire di fronde,

solo l’assurdo silenzio della devastazione

 

 

Quello che mi turba è il rumore,

fragore assordante nella notte tranquilla,

il crepitìo del fuoco improvviso e persistente,

non capisco questo suono improvviso,

non ricordo rumori come questo, non riconosco gli scoppiettii insistenti, l’accartoccìo,

gli schiocchi, piccoli scoppi, e il suono forte, sempre più forte dell’incendio che consuma e distrugge

Quello che mi turba è la paura,

il timore di guardare giù, lo smarrimento di un fatto compiuto a mia insaputa,

la certezza di non essere spettatore casuale ma bersaglio,

la consapevolezza di rappresentare un ostacolo, un peso,

di essere un intralcio, una pratica da sbrigare, forse un incarico per qualcuno,

di non essere più carne e sangue, mai più una persona,

ma forse solo un indirizzo su un biglietto

 

Quello che mi piace è non essere sola,

quello che mi da forza è il mio lavoro,

oggi come sempre, nel rispetto di tutti e nella ricerca della verità,

poter raccontare anche adesso, anche oggi, ancora una volta come sempre, una storia,

e se stavolta la protagonista sono io,

vorrà dire che, se sarà necessario,

la racconteranno gli altri,

per me

 

 

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