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La formazione continua dei giornalisti: una grande risorsa da non gettare alle spine, per evitare un Odg Pacman

La formazione continua dei giornalisti italiani,  partita dal primo gennaio 2014, potrebbe essere uno straordinario motore per ridare credibilità al futuro dei giornalisti e a una professione che per anni è stata distrutta e screditata da molti giornalisti e da gran parte degli organismi di settore. Uno strumento di cambiamento e di rinnovamento che da tempo avrebbe dovuto essere sviluppato per bene e non considerato un male necessario.

 

La sensazione che si percepisce parlando con diverse realtà, invece,  è di una situazione in cui certe regioni, solitamente virtuose, stiano lavorando bene per attivare della buona formazione fatta con qualità e competenze, mentre in altre realtà invece si percepisce la volontà di gestire la cosa come l’ ennesimo business parassitario di maggiorenti dell’ Odg che puntano a mantenere poteri e consorterie realizzando formazioni improbabili;  spesso affiancandosi a realtà universitarie o di scuole di giornalismo che hanno la pura funzione di brand per organizzare una formazione di scarsa qualità, ma finalizzata a trovare un posticino all’ amico o sodale di turno.

 

Poco tempo fa abbiamo avuto una visione: ruotando di 45 gradi il logo dell’Odg si ottiene il clone del buon vecchio Pac-man, il videogiocogioco con il magiatutto onnivoro di molti anni fa. Non vorremo che certi personaggi stessero tentando di gestire la formazione come un loro mangia mangia parassitario prprio in un momento in cui  occorre invece avere visione di alto respiro e comptetenza.

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