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Libertà di informazione, anche l’ Osce apre una indagine sull’ Italia

 I riflettori delle organizzazioni internazionali sono sempre più puntati sull’ Italia. A pochi giorni dalla conclusione della visita ufficiale nel nostro Paese del Relatore Speciale dell’ ONU per la  promozione e protezione del diritto alla libertà di espressione e opinione, Frank La Rue (che ha invitato l’ Italia a democratizzare la normativa sui mezzi di informazione), interviene anche l’ OSCE.

 

La Organization for Security and Co-operation in Europe, attraverso il suo Rappresentate per la libertà dei media, Dunja Mijatović, ha infatti commissionato un’ analisi giuridica della legge 925 (17 ottobre 2013) sulla diffamazione.

 

Entrambi gli organismi internazionali hanno proposto delle raccomandazioni sul pluralismo. La Rue in particolare ha sollevato questioni riguardo la normativa sull’ accesso all’ informazione, la trasparenza nella proprietà e nei mezzi di informazione e la protezione dei giornalisti minacciati.

 

Queste le conclusioni di un rapporto più ampio che verrà presentato a giugno 2014.

 

Ricordiamo comunque che a livello europeo è in corso una mobilitazione dal basso, di cui già avevamo già dato notizia un su Lsdi, che vede i cittadini impegnati a partecipare attivamente e rivendicare l’impegno delle istituzioni UE a sostegno del diritto ad un’informazione libera e indipendente.

 

Si tratta della Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) che intende coinvolgere un milione di persone in almeno sette paesi europei, per poter presentare direttamente una proposta legislativa alla Commissione Europea, mediante il nuovo strumento di democrazia partecipativa transnazionale previsto dal Trattato di Lisbona.

 

L’ iniziativa europea per il pluralismo (EIMP) richiede che venga proposta:  un’appropriata ed efficace legge anticoncentrazione nel settore dei media; una garanzia di indipendenza degli organi di controllo rispetto al potere politico; la definizione del conflitto di interessi ; sistemi di monitoraggio europei più chiari per verificare con regolarità lo stato di salute e l’indipendenza dei media negli Stati Membri.

 

Riuscire ad ottenere un’ armonizzazione delle leggi nazionali e raggiungere così una minima condivisione di regole comuni a tutti gli Stati Membri permetterebbe di salvaguardare il diritto sancito dall’Articolo 11 comma 2 dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE :“La libertà dei media ei loro pluralismo sono rispettati”.  L’erosione del diritto a un’informazione indipendente è una minaccia al pieno esercizio della cittadinanza europea.

 

Avviato da European Alternatives insieme con l’Alliance Internationale de Journalistes, il progetto riunisce quasi un centinaio di organizzazioni, media e organismi professionali provenienti da tutto il continente. Alcuni fra i partner che stanno sostenendo attivamente la causa: FNSI, CGIL, ARCI, ARTICOLO 21, ARCI, EUROPEAN FEDERATION of JOURNALISTS, LIBERTA’ E GIUSTIZIA.

 

Per aderire all’iniziativa è possibile firmare la petizione sia su moduli cartacei che online sul sito www.mediainitiative.eu (è garantita la protezione dei dati che vengono raccolti sui server della Commissione Euorpea). Per promuovere l’appello sui social media:  twittare con l’hastag  #mediainitiative o mettere il logo sul proprio sito.

 

 

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