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Il servilismo verso il potere uno dei mali peggiori del giornalismo attuale, secondo i giornalisti di lingua spagnola

Più della metà dei giornalisti di lingua spagnola nel mondo  (50,8%) ritengono che il male principale del giornalismo attuale sia il servilismo nei confronti del potere. E’ uno dei dati emersi da una Ricerca (El Estado del periodismo iberoamericano)  realizzata da Periodistas por el Mundo interrogando professionisti di 18 paesi, secondo cui fra i mali del giornalismo spiccano comunque, al primo e al secondo posto,  la remunerazione insufficiente (78,12%) e la instabilità lavorativa (68,75%).

Tanto che quasi la metà degli intervistati (48,8%) temono di perdere il posto nel corso del 2013.

 

 

 

Un quadro che, secondo il sito Clases de periodismo è collegato alla situazione critica o ‘’molto critica’’ del settore quest’ anno e con i massicci licenziamenti di giornalisti, come è accaduto a El Paìs.

 

Uno degli aspetti rilevanti della Ricerca è il fatto che solo il 5% del campione afferma di ricevere una remunerazione mensile uguale o superiore ai 2.000 euro (2.700 dollari Usa), contro il 44% che racconta di guadagnare meno di 500 euro (677 dollari).

 

 

Il futuro online

 

Per l’ 82% del campione, i media online continueranno a crescere a danno della stampa scritta, e l’ 8% ritiene che quest’ ultima soffrirà quest’ anno perdite ancora maggiori.

 

L’ uso delle reti sociali è considerato ‘’importante’’ o ‘’molto importante’’ per il lavoro giornalistico per il 78% degli intervistati. Le più usate sono Facebook e Twitter, seguite da  LinkedIn e YouTube. Questi strumenti sono usati maggiormente per la diffusione di contenuti (92,5%), contatti con colleghi (85%) e documentazione (52,5%).

 

I blog invece sono stati messi in secondo piano: solo l’ 8% dei giornalisti intervistati ammette di averne uno come strumento di svilupp professionale o per hobby.

 

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