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Il Guardian punta sulla carta?

Il Guardian, uno dei primi quotidiani ad aver abbracciato la filosofia “digital first”, ha lanciato in  questi giorni una campagna pubblicitaria per promuovere i supplementi del fine settimana del quotidiano e dell’ Observer, di proprietà dello stesso gruppo, il  Guardian Media Group.

 

Al centro della campagna un filmato, una parodia dei trailers dei film di Hollywood,  con  l’ intervento dell’ attore britannico Hugh Grant,  che ha prestato la propria opera gratuitamente.

 

 

di Pier Luca Santoro

 

Oltre ad essere online, la campagna verrà pianificata nei cinema ed adattata per affissioni, stampa e cartelloni nella Tube, nella metropolitana londinese. Secondo quanto riportato dal quotidiano anglosassone vi saranno anche azioni di sampling, di distribuzione gratuita sia del Guardian che dell’Observer durante alcuni fine settimana e da attività di social media marketing su Twitter e Facebook.

 

Una campagna davvero in grande stile, realizzata dalla stessa agenzia che aveva curato il filmato dei tre porcellini,  per questo avvio di 2013 il cui obiettivo è quello di trasmettere l’idea  che l’offerta dei due quotidiani sia così potente, così importante e di valore da controllare il fine settimana.

 



 

Resta da capire se dietro a questa scelta ci sia il tentativo di risollevare le sorti della versione cartacea dei giornali in questione ed i disastrosi conti del gruppo o se, in alternativa, debba essere letta come la conferma delle voci che nell’autunno del 2012 avevano dato per molto probabile il passaggio ad un’edizione esclusivamente digitale per le pubblicazioni del terzo giornale più letto online al mondo.

 

 

Ipotesi la seconda che era stata prontamente smentita ed alla quale sono seguite anche indiscrezioni sul possibile lancio di una versione cartacea specificatamente realizzata per l’Australia.

Alcuni quotidiani, quale ad esempio il Times-Picayune, hanno scelto una soluzione intermedia decidendo di fornire ai lettori la versione cartacea solamente alcuni giorni della settimana cessando la pubblicazione quotidiana affidata solo all’online.

 

Scelta quest’ultima che potrebbe essere la chiave di lettura anche per l’iniziativa che si concentra proprio sui fine settimana dove le vendite dei quotidiani sono tradizionalmente maggiori vuoi per, appunto, la presenza degli inserti che per il maggior tempo a disposizione da dedicare alla lettura, ma che in realtà pare concentrata per ammorbidire l’ impatto dell’ ultimo aumento di prezzo che guarda caso partirà proprio dal 12 gennaio, giorno di partenza della campagna pubblicitaria.

 

Una preoccupazione forse eccessiva se fosse davvero questa la motivazione vista la relativa inelasticità nel rapporto tra prezzo ed andamento delle vendite dei giornali come mostra il grafico di sintesi sotto riportato. Aspetto quest’ultimo sul quale dovrebbero fare una riflessione anche i quotidiani di casa nostra, del nostro Paese, ancorati a livelli di prezzo che con le vendite attuali non sono sensati per nessuno degli attori della filiera distributiva editoriale.

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