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Anche il Pulitzer ha pregiudizi di genere: solo il 27% le giornaliste vincitrici

L’ elenco dei vincitori dei Pulitzer 2013 (resi noti ieri) ha confermato il radicato pregiudizio nei confronti del giornalismo al femminile che ha sempre caratterizzato il più famoso premio giornalistico del mondo. Anche quest’ anno la presenza femminile fra i riconoscimenti individuali è quanto mai rarefatta: tre donne contro 18 uomini.

Se lo aspettava l’ altro giorno Paul Bedard, sul  Washingtonexaminer, quando citava uno studio del Journalism & Mass Communication Quarterly, secondo il quale ‘’essere donna è uno svantaggio non solo quando si entra in campo, ma anche quando si arriva al momento dei riconoscimenti professionali’’.


Varie ricerche hanno mostrato che le donne sono minoritarie e sottopagate rispetto ai giornalisti maschi nelle redazioni americane, ma è la prima volta che uno studio ha analizzato i vincitori del Pulitzer, scoprendo che la percentuale delle donne vincitrici è sempre stata nettamente inferiore a quella delle donne che lavorano nel settore.

 

Infatti solo il 26,9% dei vincitori erano donne, mentre la percentuale femminile nel giornalismo Usa, secondo Bedard,  è del 33%*.

 

Da quando il premio è nato, nel 1917, sono stati assegnati 814 riconoscimenti, 113 dei quali sono andati a donne. Inizialmente – come riporta Bedard  – non c’ erano vincitrici. Poi cominciarono ad arrivare premi a giornaliste che facevano parte di staff premiati collettivamente oppure erano specializzate in cronaca locale. Recentemente, osserva la Ricerca, le donne hanno cominciato a vincere nelle stesse categorie  in cui storicamente erano stati sempre premiati gli uomini.

 

Le giornaliste vincitrici hanno una istruzione superiore, sono più ‘’urbanizzate’’ e lavorano per testate più grandi. Per esempio, il 35% delle vincitrici sono laureate, contro il 18% degli uomini. E il 36% si sono poi specializzate in giornalismo, contro il 21% degli uomini.

 

All’ inizio, secondo quanto ha accertato lo studio, le donne vincevano per articoli di opinione o di cronaca locale. Ma a partire dal 1991, quando è stato registrata una svolta nelle decisioni della giuria, le donne hanno cominciato a vincere più spesso nel campo della fotografia e c’ è una crescente parità negli altri settori.

‘’Ma il gap di genere – conclude lo studio – non è ancora sparito’’.

* Il Women’s Media Center calcola invece una percentuale del 37% (The Status of Women in the U.S. Media 2013), di fronte a una percentuale del  51% rispetto alla intera popolazione americana.

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