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Triplicati in un anno i giornalisti disoccupati e inoccupati in Spagna

I giornalisti disoccupati in Spagna sono quasi triplicati in un anno passando da 9.937 a 27.443. Il dato emerge dal ‘’Rapporto annuale sulla professione giornalistica 2012’’, presentato giovedì scorso nella sede dell’Associazione della Stampa di Madrid (APM).

 

Il dato comunque comprende sia coloro che hanno perso il lavoro sia gli inoccupati – spiega 233grados -, quei giornalisti che hanno ottenuto il titolo dopo gli studi ma che non esercitano ancora la professione.

 

Un altro dato preoccupante è stato diffuso dall’ Osservatorio sulla crisi della Federación de Asociaciones de la Prensa de España (FAPE), secondo cui fra luglio 2008 e ottobre 2012 sono stati persi più di 6.300 posti di lavoro nel campo del giornalismo, con quasi 200 testate chiuse.

 

E, come si vede dalla tabella, ad ottobre scorso altri 3.000 posti di lavoro erano in pericolo o al centro di trattative negoziali in seguito all’ apertura di stati di crisi.

 

Per i giovani la situazione non è mai stata tantio drammatica – aggiunge 233grados -, con più del 50% dei giornalisti che stanno ancora cercando il primo impiego dopo uno o due anni dalla fine degli studi. Ma intanto, paradossalmente, il numero di immatricolazioni alle Facoltà di giornalismo continua a crescere, segnando un più 2,5% nell’ ultimo anno.

 

La presidente della stampa madrilena, Carmen del Riego, che ha presentato il Rapporto annuale, ha definito il 2012 come ‘’un altro anno nero per la professione’’.

 

Il Rapporto, basato su 2.300 interviste a giornalisti associati alla FAPE e al Colegio de Periodistas de Cataluña, rileva che la disoccupazione è la prima preoccupazione per i giornalisti spagnoli, più del salario o dei carichi di lavoro.

 

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