‘’Un reportage multimediale destinato a fare scuola’’.
E’ così che Enrico Costa sul suo blog (Lacrunadellago) commenta  Snow Fall, un servizio-inchiesta  coordinato da John Branch, reporter sportivo al The New York Times, uscito domenica sul sito del quotidiano, che ha visto una quindicina di giornalisti impegnati per sei mesi nella ricostruzione delle conseguenze di una grande valanga che aveva travolto un gruppo di sciatori sulle Cascades, montagne nell’ entroterra di Seattle.
Quanti giornalismi ci sono in questo progetto? Si chiede Costa e ne tenta un elenco: sportivo, d’inchiesta, investigativo, dei dati, multimediale, video-, foto-, scientifico, di cronaca nera, di precisione …
‘’Si tratta di un lungo racconto giornalistico – continua -. Sei capitoli, oltre 3000 parole ciascuno. Questa è la spina dorsale. Contiene le parole e le sensazioni dei sopravvissuti a una grande valanga sulle Cascades, dolci e boscose montagne nell’entroterra di Seattle. Ma non l’avrei intercettato tra i tweet odierni se non fosse integrato da una sequenza di mappe e animazioni tridimensionali, video degli stessi sciatori, registrazioni di telefonate, interviste, fotografie. Il tutto impaginato in uno speciale online. Il lettore – ma è riduttivo chiamarlo così – s’immerge nella storia, scia sulla neve fresca, sente il tremore nella voce di chi chiama i soccorsi, impara cos’è una valanga e quali sono gli strumenti per difendersi e sperare di uscirne vivi.
(continua qui)