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‘Un FOIA in Italia’ chiede incontro a Monti. Un appello

 

L’  ”Iniziativa per un Freedom of Information Act in Italia” ha chiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Mario Monti.

Nella conferenza stampa tenutasi oggi alla Camera dei Deputati, l’ Iniziativa – che raggruppa 74 tra associazioni, giornalisti della carta stampata e del Web, giuristi e tecnici della pubblica amministrazione, politici, professori universitari e singoli cittadini – ha presentato in sede istituzionale la “domanda di trasparenza” che si manifesta fortemente in varie forme nell’opinione pubblica in tutto il Paese.

 

 

L’Italia, di fatto, non prevede la totale trasparenza degli atti della pubblica amministrazione. Questa mancanza è un ostacolo al buon governo della cosa pubblica nel pieno della attuale crisi.

 

Da qui l’urgenza di questa riforma a costo zero.

 

L’Iniziativa ha lanciato un appello a tutti i cittadini e gruppi che potranno aderire attraverso il sito www.foia.it.

 

Di seguito il testo dell’appello.

 

Noi riteniamo che uno dei mali, e tra i più gravi, che colpisce la nostra Repubblica sia il cattivo rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, e l’attuale legislazione che fa della pubblica amministrazione un corpo separato e opaco.

 

Riteniamo essenziale il riconoscimento del diritto di tutti di chiedere conto delle scelte e dei risultati del lavoro amministrativo, con una legge sul modello del Freedom of Information Act presente in moltissimi paesi democratici.

 

Vogliamo quindi l’introduzione, anche nella disciplina italiana, dell’obbligo per la pubblica amministrazione di rendere trasparenti i propri atti.

 

Consideriamo che un passo fondamentale sarebbe anche l’introduzione in Italia della Convenzione del Consiglio d’Europa del 18 giugno 2009 sul diritto di accesso ai documenti ufficiali, così da garantire «il diritto di ognuno, senza discriminazioni di alcun tipo, all’accesso, su semplice richiesta, dei documenti detenuti dalle pubbliche autorità».

 

È fondamentale per uno stato democratico che – come è scritto nella stessa Convenzione – il cittadino si formi «una opinione sullo stato della società e sulle autorità pubbliche» e rafforzi «l’integrità, l’efficienza, l’efficacia e la responsabilità delle autorità pubbliche favorendo così l’affermazione della loro legittimità».

 

Consapevoli che l’assenza di un rapporto paritario tra cittadino e pubblica amministrazione ha un peso crescente nel progressivo declino della nostra Repubblica, chiediamo che una nuova normativa in grado di garantire il diritto di accesso alle informazioni della pubblica amministrazione entri con urgenza nell’agenda governativa e parlamentare. 

 

 

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