CNN taglia 50 addetti in redazione e potenzia il citizen journalism, polemiche in Usa

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‘’Far diventare il materiale inviato dai cittadini la parte principale della produzione può essere una scelta di corto respiro’’ – L’ azienda si difende: non intendiamo sostituire il giornalismo tradizionale con iReport. I cambiamenti nascono da un diverso orientamento delle risorse, non da problemi di costi

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”Va bene usare il materiale inviato dai cittadini soprattutto per le breaking news, dove i fotogiornalisti non sono immediatamente presenti. Ma farlo diventare la parte principale della propria produzione audio-video è una scelta di corto respiro”, dice a Wired.com Tim Rasmussen, della redazione immagini e multimedia del Denver Post. ”L’ esperimento fallirà miseramente e lentamente torneranno a servirsi di giornalisti formati, che sanno quello che fanno”, aggiunge Judy Walgren, capo della redazione fotografica del San Francisco Chronicle.

Il giornalismo professionale americano reagisce nervosamente di fronte alla notizia di un taglio di almeno 50 addetti, fra cui molti fotogiornalisti, da parte della CNN. Taglio che alcuni osservatori mettono in relazione all’ utilizzo sempre più  massiccio di iReport, la piattaforma di ‘user generated content’ che raccoglie i contributi degli utenti.

La decisione – spiega Titti Santamato, che sull’ Ansa ha riportato le polemiche sollevate negli Stati Uniti dalla decisione del gigante televisivo – è  il risultato di tre anni di analisi da parte della testata che deve aver monitorato la presenza crescente e ‘real time’ degli utenti sui social network come Twitter e Flickr e la qualità sempre più elevata delle fotocamere e dei mezzi usati per documentare le notizie da parte dei cittadini.

iReport e’ una piattaforma di ‘citizen journalism’ nata nel 2006 e acquisita dalla Cnn nel 2008. Attualmente conta circa 800.000 utenti registrati. Nel corso del tempo ha messo a segno una serie di scoop, come il video che ha catturato i colpi d’arma da fuochi esplosi durante la strage del Virginia Tech negli Stati Uniti. ”Video o foto dal pc o dal vostro telefono”, questo l’ invito agli utenti che c’ è sull’ homepage del sito, un misto tra YouTube e un social network.

”I cambiamenti recenti sono dovuti ad un riorientamento delle risorse, non ad un taglio dei costi”, ribatte  il responsabile delle pubbliche relazioni della testata, Matteo Dornic, aggiungendo che la CNN non intende sostituire il giornalismo tradizionale con iReport.

Ma – osserva l’ Ansa -, al di là delle questioni economiche e produttive, la polemica investe anche problemi deontologici ed etici rispetto al ‘citizen journalism’. ”Come puo’ una testata verificare le notizie e le foto se non e’ stata presente?” si chiede Rasmussen del Denver Post, mentre per Walgren del Chronicle ci sono ”certamente problemi di tipo etico a cui i fotogiornalisti sono addestrati, mentre il lettore medio non lo è”’.