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SL: A PIENO RITMO LA MACCHINA DELL’ INFORMAZIONE



Nel mondo virtuale di Second Life molto attiva la redazione della Reuter’s in occasione del Forum di Davos – La Svezia pensa ad aprire una propria rappresentanza diplomatica mentre si fa sempre più intensa la presenza dei partiti politici

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Su Second Life comincia a girare a regime la macchina dell’ informazione (vedi su lsdi La Bild pubblica un settimanale su Second Life ). Così, in occasione del Forum di Davos dei giorni scorsi, il corrispondente da SL della Reuters, Adam Reuters (che nella vita reale è Adam Pasick) ha intervistato una serie di partecipanti al forum. Naturalmente nelle sembianze dei loro avatar.

In più, come segnala Mario Pireddu in post-human , il World Economic Forum ha registrato anche una contestazione: Iuemmel Lemmon (del gruppo di protesta DaDavos ) è entrato nell’Auditorium brandendo un cartello anti-Davos.

Oltre all’ industria e l’ informazione Second Life sta attirando potentemente anche la politica e addirittura gli Stati, visto che la Svezia avrebbe l’ intenzione di aprire una propria rappresentanza diplomatica.

La notizia, tutta da verificare, – spiega Web *.0 – viene da un sito svedese, Local.se che riporta le dichiarazioni del direttore dello Swedish Institute, Olle Wästberg. Secondo quest’ultimo il ruolo dell’ambasciata virtuale non sarà quello di emettere direttamente passaporti o visti ma di aiutare i possibili visitatori e turisti e di “informare le persone sulla Svezia ampliando le opportunità di contatto con il paese con più facilità e meno costi”, integrando sostanzialmente il ruolo dei portali web esistenti.

Sul piano politico, poi, l’ attività su SL è molto intensa. Come racconta in un suo post Mario Pireddu,

il Partito Socialista francese ha recentemente aperto una sede in Second Life, il mondo virtuale tridimensionale multiutente creato dalla californiana Linden Lab. Il Fronte Nazionale di Jean-Marie Le Pen lo aveva già fatto nel dicembre 2006, e lo scorso novembre 2006 alcuni membri del Partito Socialista Scozzese hanno fondato SL Left Unity, un movimento di sinistra per tutti i residenti (così si chiamano gli utenti di Second Life) intenzionati a rendere il mondo virtuale “un po’ meno capitalistico”. Nei prossimi mesi, altri movimenti politici seguiranno l’esempio di questi pionieri della politica virtuale. Per ora, quel che si può rilevare a un primo sguardo è che la dimensione del conflitto politico in Second Life assume forme note ma per certi versi anche inedite.

Come riporta il Guardian in un articolo di due giorni fa, la SL Left Unity ha occupato i terreni vicino all’ufficio del Fronte Nazionale, per protestare “fino a che il FN non vada via o venga espulso. Ovunque siano i fascisti, gli assicuriamo che non avranno pace…”.

I residenti di sinistra sostengono che un gruppo “dedito all’odio razziale” è contro gli stessi termini di utilizzo stilati dalla Linden Lab. Le proteste contro i simpatizzanti di Le Pen mettono in evidenza il valore simbolico di gesti che pure non hanno – almeno apparentemente – conseguenze effettive:
“lì [in Second Life] loro possono colpirti, possono investirti in automobile nella più totale impunità. E lo fanno. Naturalmente non succede niente quando lo fanno, ma l’intenzione è di colpire, e va a segno” .

È indubbio che se la curva di crescita di Second Life dovesse continuare a seguire l’andamento attuale (quasi tre milioni di iscritti a gennaio 2006, con circa un milione solo nell’ultimo mese),

i partiti politici e le imprese che ancora non hanno una rappresentanza virtuale – sottolines Pireddu -. non potranno più ignorare la questione, e anzi, cercheranno di creare il proprio mercato “immersivo”, con l’obiettivo di espandere anche quello della Real Life (a ben vedere, appare sempre più complicato ormai distinguere un mercato dall’altro, date le numerose implicazioni che la crescente virtualizzazione dell’economia – o economia della virtualizzazione – e dei beni simbolici sta comportando).


Un militante del Front National di Le Pen

La decisione del Congresso USA di tenere una cerimonia d’apertura dei lavori in Second Life in coincidenza con quella di Washington (in Real Life), così come la promessa dell’europeo UK Independence Party di aprire un quartier generale “in world”, lascia pensare che ormai una prima soglia critica è stata raggiunta, e che tutto si muoverà molto rapidamente, almeno nei prossimi mesi.

E l’ Italia?

Negli articoli sugli italiani in SL, come questo di Bruno Ruffilli su La Stampa, la politica è ancora assente – sottolinea Pireddu -. Ma, ”data la tendenza tutta italica alla politicizzazione esasperata di qualsiasi cosa, la domanda è: quanto manca?

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