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(p. r.) – Si chiama Rue89 , con un riferimento simbolico chiarissimo all anno e ai valori della rivoluzione francese – l esperimento editoriale online di quattro ex giornalisti di Libération che tentano la strada di una forte contaminazione fra giornalismo professionale e intelligenza collettiva di esperti ed internauti.
Il programma di questo nuovo sito di informazione dell era digitale (qui un video di présentazione ) è in bella evidenza sulla home page del sito: fare informazione a tre voci (L info à 3 voix, journalistes, experts, internautes) Il sito è partito domenica pomeriggio alle 18 in punto, nel momento in cui sono cominciati a circolare i primi exit poll sulle presidenziali, ed è andato avanti tutta la notte, con i commenti e gli aggiornamenti politici, le notizie sugli scontri di piazza e una serie di interessanti servizi di interni ed esteri.
Il tutto con l intervento continuo di centinaia di utenti, che dovrebbe costituire la cifra chiave di Rue89.
Votre révolution de l info promettono i creatori del sito e, ancora, La Rue è vostra! Siete voi i migliori testimoni della vostra attualità. Proponeteci i vostri articoli
, ecc.
Una parte della redazione
L editoriale
Rue89 nasce da una constatazione e da un desiderio, spiega Pierre Haski, ex corrispondente da Pechino e poi vicedirettore di Libération, che con altri tre colleghi ha fondato il sito, in un editoriale dal titolo Riprendere l iniziativa.
In un contesto di crisi profonda della stampa, abbiamo risposto al desiderio di riprendere l iniziativa, di rifiutare la fatalità. La rivoluzione tecnologica, che mette in difficoltà i modelli tradizionali, apre, nello stesso tempo, dei boulevards di creatività di cui anche i giornalisti si devono impadronire. Ma, soprattutto, il rovesciamento tecnologico permette una rivoluzione dell informazione.
Questo progetto è nato inizialmente dal desiderio di un piccolo gruppo di professionisti di partecipare al rinnovamento e alla ridefinizione del loro mestiere. E questa evoluzione passa fra nuovi rapporti fra giornalisti e non-giornalisti. Ormai i giornalisti non hanno più il monopolio della parola, e questa è una ottima cosa.
La nostra ambizione prosegue Haski è aprire le porte e le finestre di questo nuovo media e di far entrare l aria fresca della società: esperti, testimoni, appassionati saranno chiamati a partecipare alla produzione dell informazione, alla sua decrittazione e alla discussione su di essa, in piena interazione con l equipe di giornalisti di Rue89. Essi faranno di questo sito un luogo di informazione e di scambio vivo e aperto, rispettando le regole deontologiche ed etiche che, su Internet come sugli altri media, restano essenziali.
In un epoca in cui l informazione è onnipresente, disponibile gratuitamente attraverso innumerevoli canali, la sfida è di selezionare, gerarchizzare, andare al di là dei fatti e dell aria dei tempi. E l avventura alla quale vi invitiamo a partire da questo 6 maggio. Rue89 sarà ciò che voi ne farete,ciò che ne faremo insieme.
I fondatori
Insieme ad Haski, i fondatori di Rue89 sono Pascal Riché (ex corrispondente da Wasington e redattore capo di Libé, Laurent Mauriac (ex redattore capo aggiunto nel settore economia), Arnaud Aubron (ex redattore capo aggiunto) e Michel Lévy-Provençal (ingegnere multimediale). Insieme a loro lavorano una decina di giovani giornalisti professionisti.
Uno spazio fra i blog
Il modello economico sarà essenzialmente fodato sulla pubblicità, spiega Mauriac nei commenti ad un post sull Observatoire des médias (
..), non nascondendosi che si tratta comunque di una scommessa. Siamo convinti che il bisogno di informazione e di dibattito in Francia sia enorme; la campagna elettorale lo ha appena dimostrato. E che esso non sia pienamente soddisfatto, specialmente su Internet. E che quindi vi è uno spazio fra i blog, spesso appassionati ma dispersivi, e i media tradizionali, appesantiti dalle loro routine e dalla cultura dominante dei loro supporti d origine.