
Per la serie anche qui cerchiamo di riposarci un pochino d'estate, ecco a Voi: tre articoli tre, ripescati dal nostro archivio e riproposti. Non si tratta solo di una doverosa sosta per permetterci di ricaricare le pile, ma anche di tre vere chicche rispolverate dai nostri scaffali elettronici, e ancora parecchio attuali per non dire, quasi
"moderne". A partire da oggi e per le prossime settimane, ri-pubblicheremo, dunque, tre
"nostri" vecchi articoli, dedicati ad argomenti ancora molto presenti nelle cronache del quotidiano. Iniziamo con un pezzo del 2006. Un'analisi, all'epoca d'avanguardia, su un fenomeno che aveva letteralmente invaso il mondo del giornalismo - proprio in quei momenti - e che si stava espandendo a macchia d'olio con una forza e una potenza davvero impressionante.
I blog. Il fenomeno dei diari online - weblog, come erano stati definiti alla loro prima apparizione - in pochissimo tempo si era affacciato sul panorama dell'informazione mondiale, e già quindici anni fa, come leggeremo di seguito, aveva letteralmente rivoluzionato il rapporto fra giornalismo e lettori. In particolare, i blog d'opinione, molto potenti sul fronte della politica, arrivavano o stavano arrivando in America, e poi nel resto del mondo,