Torniamo ad occuparci dell'ultimo libro di Michele Mezza "Algoritmi di Libertà", come previsto e anticipato. La seconda e conclusiva parte della nostra riflessione è dedicata agli ultimi tre capitoli del libro. Si tratta di spunti ed elaborazioni di Mezza dedicati specificamente all'analisi del ruolo degli algoritmi all'interno delle nostre vite, e di come attraverso l'avvio di processi di conoscenza e consapevolezza potremmo - noi tutti - capire il funzionamento di tali meccanismi e comportarci di conseguenza per non essere e diventare esclusivamente succubi utilizzatori. Se permettete vorremmo anche aggiungere che in questo scenario, pericoloso e allarmante in cui - per fortuna - qualcuno prova a suggerire meccanismi per comprendere i sistemi di calcolo e di elaborazione e gestione delle informazioni,
certamente il giornalismo - quello vero - gioca, o forse giocherebbe, a nostro avviso un ruolo importante e assai raro in particolar modo nella formazione della pubblica opinione, con tutto quello che ne concorre sul piano della gestione della democrazia.
Per dirla con il filosofo Giulio Giorello autore della prefazione al volume di Mezza:
"Oggi sappiamo pure che, onnipresenti e pervasivi, gli algoritmi non sono onnipotenti. Lo abbiamo capito grazie alla forza