
<< Non sono rigidamente conservatore né luddista; sono per un uso negoziato delle tecnologie. Credere senza riserve all'idea che l'educazione passi per un oggetto come l'iPad (o concorrenti) che ha milioni di applicazioni superinteressanti e superdistraenti a tiro di click è come pensare di mettere mia figlia a scuola in una classe in cui è circondata da decine di televisori in stand-by di cui lei sa che stanno trasmettendo video divertentissimi, e che basterebbe un gesto, che dico, un pensiero, per vederseli tutti, magari anche tutti insieme. >>
Questo è
Roberto Casati nelle sue “istruzioni per continuare a leggere” sottotitolo di un più minaccioso – ma assolutamente condiviso - “
Contro il colonialismo digitale”.
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