
Parafrasando un capolavoro del rock degli anni '70 che si chiamava proprio
"Road to utopia" di
Todd Rundgren, proviamo a proseguire
nella nostra ricerca sulle parole più o meno usate nei "discorsi" dei contemporanei, e sul loro senso odierno e moderno, iniziata la scorsa settimana. Certamente utopia e' oggi un termine piuttosto raro, desueto, quasi del tutto scomparso dai nostri scritti e dal nostro eloquio. Un tema ricorrente anni fa, e molto presente in documenti, articoli e libri, sin dall'antichità. La ricerca dell'Arcadia, luogo utopico e perfetto, ha riempito tomi su tomi e rappresenta molto bene il concetto da cui traiamo ispirazione oggi. Fra le numerosissime opere letterarie che la raccontano al meglio, citiamo, una su tutte, il capolavoro di
Marquez:
"Cent'anni di solitudine", dove il luogo utopico si chiama Macondo e dove a chiamarsi Arcadia - Arcady - è il protagonista del romanzo, che di cognome fa Buendia. Di racconto in racconto, di rappresentazione in rappresentazione, negli ultimi decenni, il termine, e soprattutto la tensione sociale che ci spingeva - da sempre - a metterci alla ricerca delle
"nostre utopie", sono sparite dalle nostre priorità, risucchiate da tecnicismi e neologismi