
Un anno iniziato normalmente, addirittura con 3 appuntamenti digit, subito lì, a gennaio, forieri, si pensava, di tanti altri appuntamenti dal vivo col nostro piccolo festival, divenuto itinerante; e invece, poi, a febbraio-marzo, il botto: il virus epidemico, trasformatosi velocissimamente in pandemico. Un botto forte, un blocco completo, uno stare tutti fermi. Niente si muove, e ogni cosa continua a scorrere, la vita prosegue ugualmente, ma anche in modo profondamente differente. Così diversa, e così radicalmente nuova, da farci pensare che niente - quando tutto questo finalmente potrà considerarsi davvero concluso - sarà mai più come prima. Sono passati dieci mesi, sta arrivando - finalmente - il vaccino, e con lui il vero finale di partita, nel devastante gioco al massacro che è stata, ed è ancora, la battaglia dell'intera Umanità contro il virus. Ma dopo, niente sarà più come prima. Di questo possiamo essere certi. In meno di un anno siamo cambiati, tutti, e in modo radicale. Abbiamo imparato a non frequentarci di persona; abbiamo imparato a lavorare da casa, a studiare da casa, a fare spettacolo e intrattenimento da casa. Ci siamo convertiti in massa al digitale. Non più e non