
Riceviamo e pubblichiamo con piacere uno scritto di un collega che incarna alcune delle anime del giornalismo praticato oggi nel nostro Paese. Andrea Tortelli, autore della riflessione che vi proponiamo, è un giornalista imprenditore, termine impossibile da scrivere, pronunciare e soprattutto usare in questa nostra Italia del presente per mancanza di relativa qualificazione e soprattutto di certificazione di legittimità. Insomma,
come abbiamo avuto modo di appurare noi stessi nel corso di un evento digit di qualche anno fa a Prato, non esistono le condizioni per poter essere sia giornalisti sia imprenditori in Italia. E invece proprio in questo momento, più di sempre lo status di giornalista imprenditore, è diventato una sorta di "conditio sine qua non" per poter svolgere questa professione, qui ed ora, in Italia ma anche nel resto del mondo. Forse all'estero la questione legale e giuridica non sussiste, oppure è stata in qualche modo risolta, da noi invece "l'editore di se stesso" non può esistere. Anche se poi, e le esperienze di decine di editori locali e iper-locali soprattutto nel comparto digitale, ma anche nella radio e televisione e probabilmente anche nella carta stampata, sono lì a dimostrare