
Per noi, come sa bene chi ci segue anche solo un pochino, la questione della consapevolezza, della cultura digitale, del capire prima di porre in essere nuove regole, nuove leggi, gabbie, gabbiette, reti e steccati; è centrale. Da anni ma che dico, mesi, ma che dico, giorni, ma che dico? Ci battiamo in lungo e largo, cercando di non prenderci troppo sul serio, per provare a fare in modo che il centro del contendere quando si parla di innovazione digitale non sia dentro agli scontri sulle
"scorciatoie tecnologiche" ma passi dalla cultura e dalla formazione. Quindi va da se che quando ci siamo imbattuti in questo
"manifesto per la consapevolezza digitale" l'abbiamo immediatamente messo da parte con cura proponendoci di approfondire la materia e magari scriverci anche un pensierino: a modo nostro. L'iniziativa è delle migliori, non c'è dubbio. Lo sviluppo della medesima, così come viene raccontato in questo articolo da
Sonia Montegiove, è quanto di meglio si possa sperare, sempre dal nostro parzialissimo punto vista. Come si evince in modo chiaro in questo passaggio dell'articolo:
"La peculiarità del progetto, al quale è collegata anche una attività di ricerca, consiste nel fatto che