
Il furto e la diffusione attraverso ‘4chan’ di
varie dozzine di foto di celebrità nude nei giorni scorsi è al centro di una interessante riflessione di
André Gunthert su Culture Visuelle.
Lasciando da parte la dimensione più dibattuta della vicenda,
quella della sicurezza dell’ Icloud (che questo episodio non mancherà di contribuire a rafforzare) e altre
lamentazioni sulla fine della vita privata (il furto non significa la fine della proprietà), quello che colpisce in queste immagini – dice lo studioso – e che ne costituisce evidentemente il valore (a causa
del nuovo paradigma dell’ autenticità che regge i meccanismi di registrazione dell’ immagine) - ‘’è la loro banalità e la loro intimità’’.
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