
Seconda e conclusiva parte dello sbobinamento con inserti e riflessioni - vieppiù nostre - ma in realtà di vario tipo, dimensione e provenienza - si scherza lo sapete - dall'intervento della Professoressa
Paola Inverardi sull'etica delle macchine al convegno di Rovereto dell'ottobre scorso. La prima parte del nostro articolo si concludeva con l'introduzione da parte della relatrice di una riflessione sul cosiddetto
"dilemma del carrello", ovvero quella particolare condizione ipotetica in cui una macchina deve, per così dire, prendere una decisione di tipo etico per fare il
"minor danno possibile" agli esseri umani nel caso di un possibile e purtroppo inevitabile incidente. Lo scenario evocato dalla studiosa ci porta inevitabilmente, prima di proseguire
"nell'esame" della conferenza della scienziata dell'Università dell'Aquila, a prendere visione delle uniche leggi
"morali" e pratiche mai enunciate sino ad oggi, in campo scientifico, anzi meglio, fantascientifico, sul tema. Si tratta, come avrete certamente già capito, delle
tre leggi della robotica di Isaac Asimov. Una invenzione davvero eccellente, nata - narrano le leggende -
dalla fantasia dello scrittore e scienziato russo attorno agli anni '40 del secolo scorso, nel corso di lunghe chiacchierate con l'omologo scienziato e scrittore