Le segnalazioni di Lsdi

 8 settembre 2013

Segnalazioni

 

9 consigli di Content Marketing per giornalisti

In una presentazione di 30 slide denominata A no-bull discussion about creating good content… and how to do it, Craig Silverman offre 9 ottimi consigli per creare un buon contenuto. Davide ‘’Tagliaerbe’’ Pozzi li presenta sul suo blog.

 

L’ Economist spiega e si spiega

Pier Luca Santoro – Se vi occupate, a vario titolo, di media e giornalismi, la lettura degli articoli, e di quelli che verranno, è “un must”. Si tratta, a mio avviso, di un importante processo di apertura, di chiarezza e di disponibilità, che segna una nuova pietra miliare nella relazione con il lettore. Da imitare, se si avrà il coraggio necessario per affrontare questo percorso.

 

Diffamazione e diritto all’oblìo: la Corte di Strasburgo contraria alla rimozione degli articoli dagli archivi web

Rimuovere un articolo dall’archivio di un sito d’informazione equivale a una censura: lo stabilisce la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo anche se un tribunale nazionale ha accertato una violazione del diritto alla reputazione.

 

L’indice di Scarsità dei Media

Ben Elowitz, co-fondatore e CEO di Wetpaint , società che attraverso una piattaforma tecnologica punta ad un modello dei media focalizzato sull’attirare audience dalle reti sociali, ha prodotto un’ infografica che partendo dal concetto di scarsità dei diversi media funge, a suo avviso, come predittore dei contenuti di maggior e minor valore. Ma si rischia di confondere capre e cavoli, l’idea di scarsità con quella di esclusività, realizzando un pot-pourri che sembra di scarso valore e significato.

 

Cattiva Gamification

Sulle cattive applicazioni della gamification, Badgeville ha lanciato in questi giorni un “laboratorio” di monitoraggio ed analisi dei diversi casi. Io, nel mio piccolo, ne parlerò il 16 settembre prossimo venturo a Dig.it, due giornate fiorentine dedicate al giornalismo digitale, in cui terrò un mini-seminario proprio sulla gamification.

 

Torna il festival del giornalismo giovane a Napoli il 20 settembre

Ripartire dal giornalismo di qualità per creare nuova e migliore occupazione nel settore dei media e della comunicazione in Italia è la priorità che Youth Press Italia, l’associazione nazionale dei giovani giornalisti, rilancia con la seconda edizione del Festival del Giornalismo Giovane.

 

Perchè e come rivitalizzare le pubblicazioni cartacee.

Investire sul futuro, il digitale, è giusto e doveroso. Anzi forse è colpevole non averlo fatto in maniera più graduale negli ultimi dieci anni ed aver atteso di essere travolti per intraprendere il percorso trovandosi così nella situazione di farlo con risorse decisamente più limitate a causa del crollo dei ricavi. Se però, come pare proprio, i ricavi derivanti dal cartaceo continueranno a rappresentare oltre due terzi del totale da qui ai prossimi cinque  anni, o forse più, disinteressarsene sarebbe altrettanto colpevole.

 

News Corp: vende 33 testate locali a un’affiliata di Fortress per 87 mln $

L’ impero dei media del magnate australiano Rupert Murdoch  ha venduto la controllata Dow Jones Local Media Group, che gestisce 33 testate locali, di cui 15 settimanali e 8 quotidiani, a Newcastle Investment, fondo di investimento immobiliare controllato da Fortress Investment Group.

 

 – Social network, i nuovi salotti della società turca

La stampa nel XIX secolo aveva preparato la società ottomana al passaggio dall’Impero alla Repubblica. Saranno in grado, ora, i social network di produrre un mutamento altrettanto significativo? Nell’ Osservatorio sui Balcani un’analisi sul ruolo delle nuove tecnologie nel movimento di Gezi Parkı

 

Pubblicità: accordo fra Google e Spe

Google si allea con Spe, la Società pubblicità editoriale che si occupa della raccolta per Poligrafici Editoriale (La Nazione, Il Carlino e Il Giorno) e che aiuterebbe quindi il colosso a penetrare il mercato locale.

 

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1 settembre 2013

 

Segnalazioni

 

Mercato, media company e nuovi scenari (cosa diventeranno gli editori?)

Lelio Simi – Le aziende editoriali proprietarie di testate giornalistiche che fino ad oggi hanno venduto il loro “prodotto” confezionandolo sostanzialmente in un unico formato (il giornale di carta o digitale che fosse) e puntando a revenue basate quasi esclusivamente sulla pubblicità, possono finalmente pensare di mettere sul mercato i propri prodotti, le proprie competenze, anche in altre forme e modalità?

 

Social, mobile, su misura il giornalismo che cambia

La Stampa scommette sulle nuove frontiere del giornalismo con la sua web car per un giornale sempre «on the road». Ma sul futuro del giornalismo la discussione è aperta e la scommessa è che sia sempre più hi-tech.

 

 – Longform e short writing: i tempi veloci cambiano scrittura e notizie

Roy Peter Clark ha fatto uscire oggi il suo quarto manuale di scrittura. In tempi “veloci” la scrittura si accorcia. In sintesi (qualità necessaria visto il tema), l’autore punta a esaltare la frase secca, il riassunto e la frase ad effetto, prima ancora del tweet e dell’emoticon.

 

Fare il caporedattore

Buona esemplificazione di come anche con poche risorse si possano creare degli strumenti interessanti e formativi. Un must giocarci per i giornalisti in erba e studenti delle scuole di giornalismo.

 

Le somiglianze tra le formiche e la Rete

Da oltre vent’anni Deborah Gordon studia le formiche, trovando analogie tra le reti create dalla specie umana per trasportare informazioni, e quelle sviluppate dagli insetti. Che, suggerisce Gordon, dovremmo prendere a modello.

 

Ricavi Immobili

L’utilizzo della Rete in mobilità è in fortissima crescita in tutto il mondo grazie all’esplosione di smartphone e tablet. Di pari passo la raccolta pubblicitaria che, seppure rappresenti una parte ancora decisamente modesta del totale degli investimenti pubblicitari sul Web, presenta tassi di crescita molto importanti.

 

Twitter pronto ad introdurre gli “editorialized tweets”

Twittare una frase in evidenza in un articolo invece che il semplice titolo: la condivisione dei contenuti editoriali sul web si personalizza e diventa uno strumento di social engagement. Test di successo per gli editorialized tweets di Twitter. Dopo il New York Times chi altro li proverà?

 

Ecco gli Anonymous che non hackerano

Sono anonimi in tutto e per tutto, ma dicono no agli attacchi DDoS e alle violazioni informatiche. Perché puntano a smuovere le coscienze. Contro l’Nsa. Ecco cosa ci hanno detto

 

Citizen journalist in Siria

Webcartografie – The New Republic indaga sul citizen journalism in una nazione dove dal 2011 sono stati 67 i giornalisti non professionisti e i netizen uccisi. Un bilancio terribile. Molti reporter non mollano, vogliono aprire uno spiraglio e diventare gli occhi, la bocca e le orecchie dell’opinione pubblica internazionale.

 

Data journalism in Africa

Webcartografie – Siete giornalisti, vi trovate in Kenya e avete bisogno di un archivio di dati sulla nazione: dove trovarli? Una risposta è Data Dredger che ha una pagina con un elenco di banche dati e raccoglie anche stupende infografiche.

 

Radar prepara un’app per il giornalismo via sms

Radar, un’organizzazione inglese che si occupa di media e citizen journalism, sta lavorando a una piattaforma che consenta ai giornalisti nei paesi in via di sviluppo di fare il loro lavoro sul campo tramite sms e agli editor di lavorare sui contenuti anche in mobilità. Radar segue da tempo questo genere di progetti e lo scorso anno era in Sierra Leone per coprire le ultime elezioni nel paese africano. Via sms.

 

Gioco Vs Simulazione

Distinguere tra gioco e simulazione. Mentre infatti una simulazione deve essere la riproduzione il più fedele possibile, un gioco non  deve esserlo altrettanto. Il gioco si concede delle licenze che fanno parte della narrativa, di quello che utilizzando l’inglese viene definito comunemente storytelling. E’ in questo senso che va intesa la contestualizzazione di “The Republia Times”.

 

Premio Ilaria Alpi 2013: spazio ai documentari di denuncia e mostre fotografiche internazionali

Il più importante premio per inchieste giornalistiche televisive 2013: è la 19ª edizione del Premio Ilaria Alpi, che apre mercoledì 4 settembre alle ore 21, con uno spazio dedicato ad approfondimenti, workshop, mostre, incontri con gli autori, rassegne e retrospettive. Una particolare attenzione ai documentari di denuncia di stampo nazionale e internazionale.

 

Morte e rivolta nel CIE di Crotone/2: ancora sul ritardo

Mario Tedeschini Lalli – Come mai una notizia di quella fatta (morte sospetta, rivolta, distruzione ed evacuazione del centro) avesse impiegato sette giorni a finire all’attenzione nazionale. La mia ipotesi è che i meccanismi tradizionali di “ascolto” delle comunità locali e di “trasmissione” delle informazioni (informatori, corrispondenti, ecc.) funzionino sempre peggio. Dicevo che questo sarebbe stato anche più grave, per la stampa nazionale, se si fosse saputo che – in effetti – la stampa locale ne aveva parlato.

 

– Un terzo del mercato mondiale della pubblicità digitale è nelle mani di Google

Quest’anno Google si accaparrerà un terzo del mercato mondiale della pubblicità digitale: 38,6 miliardi di dollari su un totale di 117,6 miliardi di dollari. Lo afferma l’ultima rilevazione della società di ricerche statunitense eMarketer. L’anno scorso la fetta di Google ammontava a 31 miliardi di dollari, il 31,4% del totale (104 miliardi di dollari).

 

Twitter alla conquista della tv con Trendrr

Twitter, spinge sull’integrazione studiando l’engagement legato alla tv sui principali social.Il primo passo, per il social da 140 caratteri, è l’acquisizione di Trendrr, una società che misura il livello di coinvolgimento degli iscritti ai social. La società, lanciata nel 2007 a New York, studia quanto, come e cosa commentano gli iscritti ai social rispetto alle principali produzioni televisive. Non solo: grazie al servizio Curatorr, la società permette anche di scoprire in tempo reale i gusti televisivi degli utenti dei social.

 

Cambiano le regole per la pubblicita su Google-play

Numerose restrizioni, sopratutto per le pubblicità che assumono forma di notifica e ingannano quindi l’utente finale. Sotto la mira di Big G anche quei banner che necessitano di un click per essere eliminati con il risultato che sbagliando l’utente clicca e apre l’annuncio involontariamente e senza esserne interessato.